Partendo dall’esperienza didattica e di ricerca dell’autore presso la Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II in Italia, e considerando ciò che sta realmente accadendo nelle università italiane, l’articolo evidenzia la pericolosa tendenza di una riduzione dei corsi di antropologia medica, importante sintomo dell’impoverimento più ampio e strisciante di tutta l’antropologia, disciplina così preziosa e strategica per l’umanità. L’obiettivo è quello di richiamare l’attenzione della comunità accademica e scientifica nazionale e internazionale sulla necessità di sviluppare adeguate strategie di resistenza per conservare e proteggere la ricchezza epistemologica dell’antropologia, superando anche, in questa fase di criticità, alcuni conflitti legati alle sue varie forme quali sociale, culturale, medica, applicata, clinica, e alle sue diverse scuole, per ottenere una legittimazione pubblica in termini di un chiaro mandato socio- politico e istituzionale, tenendo anche conto della cosiddetta ‘svolta ontologica’ nelle scienze umane.
Ripensare alla “marginalità” dell’antropologia medica in Italia. Politiche di resistenza per tutta l’antropologia / Zito, Eugenio. - In: NARRARE I GRUPPI. - ISSN 2281-8960. - 12:1(2017), pp. 89-101.
Ripensare alla “marginalità” dell’antropologia medica in Italia. Politiche di resistenza per tutta l’antropologia
Eugenio Zito
2017
Abstract
Partendo dall’esperienza didattica e di ricerca dell’autore presso la Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II in Italia, e considerando ciò che sta realmente accadendo nelle università italiane, l’articolo evidenzia la pericolosa tendenza di una riduzione dei corsi di antropologia medica, importante sintomo dell’impoverimento più ampio e strisciante di tutta l’antropologia, disciplina così preziosa e strategica per l’umanità. L’obiettivo è quello di richiamare l’attenzione della comunità accademica e scientifica nazionale e internazionale sulla necessità di sviluppare adeguate strategie di resistenza per conservare e proteggere la ricchezza epistemologica dell’antropologia, superando anche, in questa fase di criticità, alcuni conflitti legati alle sue varie forme quali sociale, culturale, medica, applicata, clinica, e alle sue diverse scuole, per ottenere una legittimazione pubblica in termini di un chiaro mandato socio- politico e istituzionale, tenendo anche conto della cosiddetta ‘svolta ontologica’ nelle scienze umane.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.