Il codice Italiano 484 della Bibliothèque Nationale de France di Parigi, contenente il Decameron di Giovanni Boccaccio, è un esemplare cartaceo, risalente alla metà del sec. XV, privo di sottoscrizione. Il saggio propone il riconoscimento della mano del copista, il notaio fiorentino ser Giovanni Bandini; l’identificazione è avvenuta su base paleografica, grazie ad un confronto con la scrittura del ms. 543 della Earl of Leicester Library di Holkham Hall, sottoscritto dal Bandini e contenente un volgarizzamento della Quarta Decade di Tito Livio. Il caso è particolarmente fortunato, poiché siamo in grado di ricostruire fedelmente il profilo biografico del Bandini grazie a tre fonti diverse: le sue dichiarazioni fiscali, compilate in un periodo compreso tra il 1427 e il 1457, che ci consentono di tratteggiare un profilo piuttosto chiaro della sua condizione economico-finanziaria; due protocolli notarili, che ci dicono molto della sua attività professionale; un libro di Ricordanze, in cui racconta molto di sé e della sua vita, trasmettendoci pure informazioni di notevole rilievo sulla sua attività di copista di manoscritti.
Il potere della scrittura: ser Giovanni Bandini e il suo Centonovelle / Cursi, M.. - In: STUDI SUL BOCCACCIO. - ISSN 0585-4997. - 38:(2010), pp. 1-28.
Il potere della scrittura: ser Giovanni Bandini e il suo Centonovelle
M. CURSI
2010
Abstract
Il codice Italiano 484 della Bibliothèque Nationale de France di Parigi, contenente il Decameron di Giovanni Boccaccio, è un esemplare cartaceo, risalente alla metà del sec. XV, privo di sottoscrizione. Il saggio propone il riconoscimento della mano del copista, il notaio fiorentino ser Giovanni Bandini; l’identificazione è avvenuta su base paleografica, grazie ad un confronto con la scrittura del ms. 543 della Earl of Leicester Library di Holkham Hall, sottoscritto dal Bandini e contenente un volgarizzamento della Quarta Decade di Tito Livio. Il caso è particolarmente fortunato, poiché siamo in grado di ricostruire fedelmente il profilo biografico del Bandini grazie a tre fonti diverse: le sue dichiarazioni fiscali, compilate in un periodo compreso tra il 1427 e il 1457, che ci consentono di tratteggiare un profilo piuttosto chiaro della sua condizione economico-finanziaria; due protocolli notarili, che ci dicono molto della sua attività professionale; un libro di Ricordanze, in cui racconta molto di sé e della sua vita, trasmettendoci pure informazioni di notevole rilievo sulla sua attività di copista di manoscritti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.