Sentimenti vicini a un delightful horror burkiano ante litteram affiorano nelle prime descrizioni di età moderna della Lucania dove irraggiungibili montagne, impenetrabili boschi e cupe paludi compongono il ricorrente palinsesto descrittivo di terre «Tanto faticose, e fastidiose, come un Basilisco. Et forse da questa difficoltà, e tortuosità vi fu imposto il nome», come annotava Leandro Alberti nel 1550. Quel rimando alla figura mitologica del serpente, capace di uccidere con il solo sguardo, fermenta nelle impressioni dei viaggiatori ottocenteschi che, ben oltre il pittoresco e l’antico, traducono quel seducente orrore di luoghi di miseria e morte, in un’esperienza interiore del paesaggio, ‘un’analitica del Sublime’ dove la Natura prevale sull’uomo e su ogni sua azione. In questa linea kantiana confluiscono le annotazioni di viaggio dei viaggiatori e degli artisti ottocenteschi, tutti coralmente artefici di un’invisibile accademia del Sublime alimentata dalla terrifica magnificenza del paesaggio.
La Lucania nel viaggio tra Cinque e Ottocento: una remota accademia del Sublime/Lucania in the Journey from the Sixteenth to the Nineteenth Century: a Secluded Academy of the Sublime / DI LIELLO, Salvatore. - In: ANANKE. - ISSN 1129-8219. - 83(2018), pp. 118-122.
La Lucania nel viaggio tra Cinque e Ottocento: una remota accademia del Sublime/Lucania in the Journey from the Sixteenth to the Nineteenth Century: a Secluded Academy of the Sublime
Salvatore Di Liello
2018
Abstract
Sentimenti vicini a un delightful horror burkiano ante litteram affiorano nelle prime descrizioni di età moderna della Lucania dove irraggiungibili montagne, impenetrabili boschi e cupe paludi compongono il ricorrente palinsesto descrittivo di terre «Tanto faticose, e fastidiose, come un Basilisco. Et forse da questa difficoltà, e tortuosità vi fu imposto il nome», come annotava Leandro Alberti nel 1550. Quel rimando alla figura mitologica del serpente, capace di uccidere con il solo sguardo, fermenta nelle impressioni dei viaggiatori ottocenteschi che, ben oltre il pittoresco e l’antico, traducono quel seducente orrore di luoghi di miseria e morte, in un’esperienza interiore del paesaggio, ‘un’analitica del Sublime’ dove la Natura prevale sull’uomo e su ogni sua azione. In questa linea kantiana confluiscono le annotazioni di viaggio dei viaggiatori e degli artisti ottocenteschi, tutti coralmente artefici di un’invisibile accademia del Sublime alimentata dalla terrifica magnificenza del paesaggio.File | Dimensione | Formato | |
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