In questo contributo vengono presentati i primi risultati di un’indagine acustica, condotta su un fenomeno di alternanza sincronica tra esiti monottongali e esiti dittongali di alcune variabili vocaliche in quattro dialetti dell’Italia meridionale. L’analisi dei dati, limitata per il momento a Pozzuoli e Torre Annunziata, mette in evidenza due aspetti fondamentali di questo fenomeno, entrambi legati alla posizione delle variabili vocaliche nella struttura prosodica: l’allungamento prepausale e la tendenza delle varianti dittongali a emergere nella posizione finale di sintagma intonativo. L’alternanza monottongo/dittongo in questi dialetti rientra quindi tra i fenomeni di variazione fonetica che dipendono dalla posizione nella struttura prosodica e che forniscono al parlante indici acustici per la segmentazione della catena parlata in costituenti prosodici. Rispetto ad altre ricerche che hanno indagato il rapporto tra confini prosodici e variazione segmentale, utilizzando in genere materiale prodotto ad hoc in laboratorio, il presente lavoro si distingue per l’uso di parlato spontaneo relativo a varietà substandard quali i dialetti italiani.
Confini prosodici e variazione segmentale. Analisi acustica dell’alternanza monottongo/dittongo in alcuni dialetti dell’Italia meridionale / Abete, Giovanni; Simpson, Adrian. - (2010), pp. 297-323. (Intervento presentato al convegno La dimensione temporale del parlato. V Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana di Scienze della Voce (AISV) tenutosi a Zurich nel 4-6 febbraio 2009).
Confini prosodici e variazione segmentale. Analisi acustica dell’alternanza monottongo/dittongo in alcuni dialetti dell’Italia meridionale
Giovanni Abete;
2010
Abstract
In questo contributo vengono presentati i primi risultati di un’indagine acustica, condotta su un fenomeno di alternanza sincronica tra esiti monottongali e esiti dittongali di alcune variabili vocaliche in quattro dialetti dell’Italia meridionale. L’analisi dei dati, limitata per il momento a Pozzuoli e Torre Annunziata, mette in evidenza due aspetti fondamentali di questo fenomeno, entrambi legati alla posizione delle variabili vocaliche nella struttura prosodica: l’allungamento prepausale e la tendenza delle varianti dittongali a emergere nella posizione finale di sintagma intonativo. L’alternanza monottongo/dittongo in questi dialetti rientra quindi tra i fenomeni di variazione fonetica che dipendono dalla posizione nella struttura prosodica e che forniscono al parlante indici acustici per la segmentazione della catena parlata in costituenti prosodici. Rispetto ad altre ricerche che hanno indagato il rapporto tra confini prosodici e variazione segmentale, utilizzando in genere materiale prodotto ad hoc in laboratorio, il presente lavoro si distingue per l’uso di parlato spontaneo relativo a varietà substandard quali i dialetti italiani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.