L’esame di alcune epigrafi di origine africana (iscrizioni di Zarai e di Lambaesis) permette di riflettere sul rapporto tra dogane e commercio nell’impero romano, per valutare l’eventuale utilizzo del portorium come strumento di controllo del traffico commerciale, a livello locale e provinciale. In particolare la cd. Tariffa di Zarai prevedeva esenzioni dall’imposta doganale per il bestiame destinato al mercato locale (pecora in nundinium immunia) oltre che per gli animali da soma e da tiro (pequaria iumenta immunia) in quanto ‘mezzi di trasporto’. Tali forme di esenzioni dimostrano che il portorium non era imposto in modo indiscriminato, sempre e comunque, ma doveva tener conto della realtà economica del territorio e adattarsi ad essa.
Commercio e dogane: il caso di Zarai / Merola, G. D.. - (2018), pp. 126-142.
Commercio e dogane: il caso di Zarai
G. D. Merola
2018
Abstract
L’esame di alcune epigrafi di origine africana (iscrizioni di Zarai e di Lambaesis) permette di riflettere sul rapporto tra dogane e commercio nell’impero romano, per valutare l’eventuale utilizzo del portorium come strumento di controllo del traffico commerciale, a livello locale e provinciale. In particolare la cd. Tariffa di Zarai prevedeva esenzioni dall’imposta doganale per il bestiame destinato al mercato locale (pecora in nundinium immunia) oltre che per gli animali da soma e da tiro (pequaria iumenta immunia) in quanto ‘mezzi di trasporto’. Tali forme di esenzioni dimostrano che il portorium non era imposto in modo indiscriminato, sempre e comunque, ma doveva tener conto della realtà economica del territorio e adattarsi ad essa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.