L’assetto della disciplina degli intermediari finanziari è caratterizzato da una convergenza verso il modello di vigilanza bancaria, soprattutto in ragione della progressiva sovrapposizione operativa tra banche e intermediari . Lungo questo crinale le modifiche apportate al Titolo V nel corso del tempo hanno richiesto una riscrittura delle relative disposizioni. Il criterio discriminante tra le categorie di intermediari si è spostato, in prevalenza, sul versante della penetratività dei controlli a seconda dell’iscrizione nell’Elenco generale o in quello speciale . Il riordino del quadro disciplinare operato con il d.lg. 141/2010 prevede ora una revisione del perimetro della vigilanza e un rafforzamento del sistema dei controlli. La tendenziale uniformità delle discipline prende origine anche dalla comunanza delle finalità per le quali è predisposta la disciplina di vigilanza sulle banche e sugli intermediari finanziari residuali. Il punto nodale di questo articolato processo di rimodulazione dei controlli sta nella configurazione sempre più chiara e consapevole di misure e strumenti non più diretti a tutelare diritti ed a soddisfare interessi, ma, piuttosto, a garantire contro i rischi connaturati a tutte le attività finanziarie.
Commento sub artt. 108-109-110 d.lgs. n. 385/1993 / Scipione, Luigi. - II:(2013), pp. 1153-1175.
Commento sub artt. 108-109-110 d.lgs. n. 385/1993
SCIPIONE Luigi
2013
Abstract
L’assetto della disciplina degli intermediari finanziari è caratterizzato da una convergenza verso il modello di vigilanza bancaria, soprattutto in ragione della progressiva sovrapposizione operativa tra banche e intermediari . Lungo questo crinale le modifiche apportate al Titolo V nel corso del tempo hanno richiesto una riscrittura delle relative disposizioni. Il criterio discriminante tra le categorie di intermediari si è spostato, in prevalenza, sul versante della penetratività dei controlli a seconda dell’iscrizione nell’Elenco generale o in quello speciale . Il riordino del quadro disciplinare operato con il d.lg. 141/2010 prevede ora una revisione del perimetro della vigilanza e un rafforzamento del sistema dei controlli. La tendenziale uniformità delle discipline prende origine anche dalla comunanza delle finalità per le quali è predisposta la disciplina di vigilanza sulle banche e sugli intermediari finanziari residuali. Il punto nodale di questo articolato processo di rimodulazione dei controlli sta nella configurazione sempre più chiara e consapevole di misure e strumenti non più diretti a tutelare diritti ed a soddisfare interessi, ma, piuttosto, a garantire contro i rischi connaturati a tutte le attività finanziarie.File | Dimensione | Formato | |
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