La ferma volontà di elevare il teatro di Napoli a teatro del mondo unisce tre testi e tre autori: il 'Candelaio' (1582) di Giordano Bruno, 'Napoli milionaria!' (1945) di Eduardo De Filippo e 'La gatta Cenerentola' (1976) di Roberto De Simone. Le strategie testuali messe in campo sono diverse, eppure i tre autori propongono da più punti di vista il motivo della notte del mondo e si interrogano sulle cause. Nel dar voce al desiderio della luce, l’attesa dell’alba di Napoli diviene simbolo della genesi di un nuova umanità e di un nuovo mondo.
La notte del mondo nel teatro di Napoli / Sabbatino, Pasquale. - In: RIVISTA DI LETTERATURA TEATRALE. - ISSN 1973-7602. - 10:(2017), pp. 25-33.
La notte del mondo nel teatro di Napoli
Pasquale Sabbatino
2017
Abstract
La ferma volontà di elevare il teatro di Napoli a teatro del mondo unisce tre testi e tre autori: il 'Candelaio' (1582) di Giordano Bruno, 'Napoli milionaria!' (1945) di Eduardo De Filippo e 'La gatta Cenerentola' (1976) di Roberto De Simone. Le strategie testuali messe in campo sono diverse, eppure i tre autori propongono da più punti di vista il motivo della notte del mondo e si interrogano sulle cause. Nel dar voce al desiderio della luce, l’attesa dell’alba di Napoli diviene simbolo della genesi di un nuova umanità e di un nuovo mondo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.