La ricerca intende approfondire una indagine conoscitiva già avviata sul sito urbano di S. Aniello a Caponapoli, corrispondente al punto più alto della città greca di Neapolis. La lettura orientata dell’insieme e delle sue parti, adotta una metodologia di tipo strutturalista che scompone e ricompone gli elementi, procedendo secondo progressivi approfondimenti, con l’obiettivo di ottenere, nella sintesi conoscitiva, un corpus di rappresentazioni ‘significanti’, che aumentino la conoscenza del complesso sistema di stratificazioni e relazioni spaziali, prospettando al lavoro della progettazione opportune scelte nell’ambito dei processi di rigenerazione urbana in atto. Lo studio dell’area innervata intorno all’invaso dell’antico chiostro e alla chiesa di S. Aniello a Caponapoli, orientandosi oltre l’allineamento dei decorosi palazzi ottocenteschi a valle e l’apparente compostezza delle vie a monte, si è avvalso di una serie di laboriosi accessi diretti nelle zone più interne del sito, rivelando inaspettatamente, non solo i resti delle pareti claustrali del convento di S. Aniello che risultano parzialmente inglobati nelle strutture di due più recenti edifici, ma altresì la degenerazione a spazio di risulta fortemente degradato di un antico percorso, chiaramente rinvenibile nella cartografia ottocentesca di Luigi Marchese, che, lambendo l’estradosso longitudinale del transetto della chiesa, raggiungeva il chiostro e ne discendeva verso l’attuale piazza Cavour. Il sensibile dislivello orografico tra le due giaciture, quella dell’ex chiostro e quella della piazza, attualmente separa, di fatto, i due luoghi urbani apparentemente prossimi la cui memoria storica richiede adeguata tutela.
The role of drawing in regeneration of the paths of memory. The site of Caponapoli / DELLA CORTE, Teresa. - (2012).
The role of drawing in regeneration of the paths of memory. The site of Caponapoli
Teresa Della Corte
2012
Abstract
La ricerca intende approfondire una indagine conoscitiva già avviata sul sito urbano di S. Aniello a Caponapoli, corrispondente al punto più alto della città greca di Neapolis. La lettura orientata dell’insieme e delle sue parti, adotta una metodologia di tipo strutturalista che scompone e ricompone gli elementi, procedendo secondo progressivi approfondimenti, con l’obiettivo di ottenere, nella sintesi conoscitiva, un corpus di rappresentazioni ‘significanti’, che aumentino la conoscenza del complesso sistema di stratificazioni e relazioni spaziali, prospettando al lavoro della progettazione opportune scelte nell’ambito dei processi di rigenerazione urbana in atto. Lo studio dell’area innervata intorno all’invaso dell’antico chiostro e alla chiesa di S. Aniello a Caponapoli, orientandosi oltre l’allineamento dei decorosi palazzi ottocenteschi a valle e l’apparente compostezza delle vie a monte, si è avvalso di una serie di laboriosi accessi diretti nelle zone più interne del sito, rivelando inaspettatamente, non solo i resti delle pareti claustrali del convento di S. Aniello che risultano parzialmente inglobati nelle strutture di due più recenti edifici, ma altresì la degenerazione a spazio di risulta fortemente degradato di un antico percorso, chiaramente rinvenibile nella cartografia ottocentesca di Luigi Marchese, che, lambendo l’estradosso longitudinale del transetto della chiesa, raggiungeva il chiostro e ne discendeva verso l’attuale piazza Cavour. Il sensibile dislivello orografico tra le due giaciture, quella dell’ex chiostro e quella della piazza, attualmente separa, di fatto, i due luoghi urbani apparentemente prossimi la cui memoria storica richiede adeguata tutela.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.