Questo contributo si propone di sottolineare la centralità del senso di estraneità, inteso come sotteso a molti mali contemporanei nell' all’Enciclica sulla Fraternità e la giustizia sociale, di Papa Francesco. L’intera Lettera sembra, infatti, attraversata dalla ricerca delle soluzioni a una piaga che si diffonde tra gli umani: una dimensione radicale di estraneità a se stessi, ai propri corpi, alla propensione verso l’altro, alle proprie fragilità e che sovente confluisce in atteggiamenti di chiusura, in relazioni vissute solo nella propria cerchia, in gruppi omogenei e autoreferenziali, con il rischio di favorire il razzismo e la xenofobia.A tale dimensione dolorante, L’Enciclica contrappone l’ottimismo della volontà e la lungimiranza di avviare processi (Cristiano2021) con al centro le categorie del dono e della vulnerabilità. Tenacemente ancorato al Vangelo, il cardine fondamentale del discorso verte sulla figura del Buon Samaritano, ma si apre a un linguaggio contemporaneo, in grado di parlare a ogni coscienza, superando barriere culturali e religiose. Il testo invita a farsi permeabile alle istanze dell’altro, alla sua specificità e differenza, senza perdere la propria identità, che, in questo caso si fonda sul Vangelo, ma aprendola al molteplice.Concludendo, contro la riproposizione di noi chiusi, di appartenenze sempre più radicate, con un’estraneità sempre più forte, dove le differenze scavano solchi immaginari e gonfiano la paura; contro l’omologazione di gusti e desideri che ripropone con altri codici la logica binaria di appartenenza-estraneità, fomentando conflittualità a tutti i livelli; contro il dissolversi della capacità umana di tessere relazioni, qui si vuole sostenere come la proposta insieme intellettuale e spirituale della Fraternità risponda allora al dilagare dell’estraneità profonda tra gli esseri umani. Infatti, la Fraternità nella carne viva non esclude nessuno, ma è radicalmente molteplice: essa esprime efficacemente la specificità della differenza, la sua irrinunciabilità, elidendo l’estraneità.
fraternità versus estraneità / Cuomo, Elena. - Libro de Actas del congreso cuiciid 2021:(2021), pp. 734-734.
fraternità versus estraneità
elena cuomo
2021
Abstract
Questo contributo si propone di sottolineare la centralità del senso di estraneità, inteso come sotteso a molti mali contemporanei nell' all’Enciclica sulla Fraternità e la giustizia sociale, di Papa Francesco. L’intera Lettera sembra, infatti, attraversata dalla ricerca delle soluzioni a una piaga che si diffonde tra gli umani: una dimensione radicale di estraneità a se stessi, ai propri corpi, alla propensione verso l’altro, alle proprie fragilità e che sovente confluisce in atteggiamenti di chiusura, in relazioni vissute solo nella propria cerchia, in gruppi omogenei e autoreferenziali, con il rischio di favorire il razzismo e la xenofobia.A tale dimensione dolorante, L’Enciclica contrappone l’ottimismo della volontà e la lungimiranza di avviare processi (Cristiano2021) con al centro le categorie del dono e della vulnerabilità. Tenacemente ancorato al Vangelo, il cardine fondamentale del discorso verte sulla figura del Buon Samaritano, ma si apre a un linguaggio contemporaneo, in grado di parlare a ogni coscienza, superando barriere culturali e religiose. Il testo invita a farsi permeabile alle istanze dell’altro, alla sua specificità e differenza, senza perdere la propria identità, che, in questo caso si fonda sul Vangelo, ma aprendola al molteplice.Concludendo, contro la riproposizione di noi chiusi, di appartenenze sempre più radicate, con un’estraneità sempre più forte, dove le differenze scavano solchi immaginari e gonfiano la paura; contro l’omologazione di gusti e desideri che ripropone con altri codici la logica binaria di appartenenza-estraneità, fomentando conflittualità a tutti i livelli; contro il dissolversi della capacità umana di tessere relazioni, qui si vuole sostenere come la proposta insieme intellettuale e spirituale della Fraternità risponda allora al dilagare dell’estraneità profonda tra gli esseri umani. Infatti, la Fraternità nella carne viva non esclude nessuno, ma è radicalmente molteplice: essa esprime efficacemente la specificità della differenza, la sua irrinunciabilità, elidendo l’estraneità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.