I Sassi di Matera costituiscono un sistema di habitat con caratteristiche architettoniche e ambientali complesse, che occorre indagare in vista della loro conservazione e trasmissione al futuro. Le varie trasformazioni avvenute nei secoli e una lenta agonia economica agro pastorale hanno causato progressivamente la fine della centralità e lo spopolamento dei luoghi ipogei e delle tipiche cisterne, colmate e sottoposte alle strade e ai palazzi di una nuova fisionomia urbana. Anche il vicinato, stilema di una configurazione urbanisticoidentitaria tipica, costituito da un insieme di abitazioni che affacciano su uno spiazzo comune, nel tempo si frammenta, perdendo forma e funzione. La struttura abitativa originaria diviene a tratti illeggibile e di conseguenza incapace di gestire e utilizzare responsabilmente le risorse naturali. Il vicinato “Tre Scale” condensa in maniera emblematica le dimensioni tangibili e immateriali del patrimonio culturale dei Sassi, rappresentando una summa di aspetti formali, tecnico costruttivi, statici, tecnologici, culturali e identitari, storicamente finalizzata ad un uso parsimonioso e integrato delle risorse. Tale patrimonio testimoniale ha origine con l’architettura rupestre del Neolitico e assume nei secoli varie configurazioni morfologiche, generando nuove tipologie costruttive. Le grotte originarie, dapprima chiuse a “palomba”, si prolungano verso l’esterno con un nuovo impianto a “lamione”, mutando in architetture contadine che, nel Medioevo, si aggregano nel vicinato. Un restauro attento del vicinato, dunque, sarà condotto nel rispetto delle architetture rupestri e contadine, darà priorità al consolidamento a valle di un’attenta analisi delle tecniche costruttive tradizionali e dei materiali storici, come il tufo e la calcarenite, ben concependo la nuova destinazione d’uso e la necessità di contenere i costi di gestione e manutenzione. L’accessibilità urbana sarà garantita e la fruizione ampliata, ripristinando il comfort termoigrometrico tipico dei Sassi e salvaguardando un vero e proprio modello di "bioarchitettura".
IL VICINATO “TRE SCALE” A MATERA: DALL’UTILITAS INTERRUPTA ALL’URBAN HEALING. CONOSCENZA E STRATEGIE DI RESTAURO PER UNA RIGENERAZIONE URBANA DEI SASSI / Cappelli, Luigi. - (2019), pp. 1142-1149. (Intervento presentato al convegno TERRITORI FRAGILI/FRAGILE TERRITORIES Paesaggi_Città_Architetture/Landscapes_Cities_Architecture tenutosi a Pescara nel November 8, 9, 10 - 2018).
IL VICINATO “TRE SCALE” A MATERA: DALL’UTILITAS INTERRUPTA ALL’URBAN HEALING. CONOSCENZA E STRATEGIE DI RESTAURO PER UNA RIGENERAZIONE URBANA DEI SASSI
Luigi Cappelli
2019
Abstract
I Sassi di Matera costituiscono un sistema di habitat con caratteristiche architettoniche e ambientali complesse, che occorre indagare in vista della loro conservazione e trasmissione al futuro. Le varie trasformazioni avvenute nei secoli e una lenta agonia economica agro pastorale hanno causato progressivamente la fine della centralità e lo spopolamento dei luoghi ipogei e delle tipiche cisterne, colmate e sottoposte alle strade e ai palazzi di una nuova fisionomia urbana. Anche il vicinato, stilema di una configurazione urbanisticoidentitaria tipica, costituito da un insieme di abitazioni che affacciano su uno spiazzo comune, nel tempo si frammenta, perdendo forma e funzione. La struttura abitativa originaria diviene a tratti illeggibile e di conseguenza incapace di gestire e utilizzare responsabilmente le risorse naturali. Il vicinato “Tre Scale” condensa in maniera emblematica le dimensioni tangibili e immateriali del patrimonio culturale dei Sassi, rappresentando una summa di aspetti formali, tecnico costruttivi, statici, tecnologici, culturali e identitari, storicamente finalizzata ad un uso parsimonioso e integrato delle risorse. Tale patrimonio testimoniale ha origine con l’architettura rupestre del Neolitico e assume nei secoli varie configurazioni morfologiche, generando nuove tipologie costruttive. Le grotte originarie, dapprima chiuse a “palomba”, si prolungano verso l’esterno con un nuovo impianto a “lamione”, mutando in architetture contadine che, nel Medioevo, si aggregano nel vicinato. Un restauro attento del vicinato, dunque, sarà condotto nel rispetto delle architetture rupestri e contadine, darà priorità al consolidamento a valle di un’attenta analisi delle tecniche costruttive tradizionali e dei materiali storici, come il tufo e la calcarenite, ben concependo la nuova destinazione d’uso e la necessità di contenere i costi di gestione e manutenzione. L’accessibilità urbana sarà garantita e la fruizione ampliata, ripristinando il comfort termoigrometrico tipico dei Sassi e salvaguardando un vero e proprio modello di "bioarchitettura".File | Dimensione | Formato | |
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