Le vecchie categorie giuridiche si sono sgretolate nella collisione tra Internet e l'Intelligenza Artificiale, e non sono più in grado di definire il rapporto tra diritti e poteri pubblici. Né, d'altra parte, nuove categorie giuridiche sono già sembrate sostituire quelle vecchie, dal momento che non sono ancora completamente emerse. Occorre chiedersi, quindi: date le lacune nelle norme vincolanti, le Autorità Indipendenti devono necessariamente esibire un atto legislativo come base dei loro poteri, o possono agire in assenza di tale autorizzazione legale? Inoltre, nel mondo offline le Autorità sono titolari del potere regolamentare e di vigilanza, ma nello spazio digitale? Infine, i diritti fondamentali, sia umani che economici, che nella realtà off-line sono separati l'uno dall'altro, stanno vivendo una condivisione senza precedenti su Internet, a causa del fatto che le sfere soggettive si avvicinano al punto di sovrapporsi. Ne consegue che la tutela di un diritto passa necessariamente attraverso la tutela di un'altra libertà fondamentale; al contrario, la lesione di un diritto può essere un sintomo della violazione di un'altra situazione giuridica soggettiva. Alla confusione dei diritti non può più corrispondere una rigida separazione delle competenze delle Autorità. Il sistema non è più in grado di assicurare la corrispondenza biunivoca Autorità/diritti fondamentali, in quanto può accadere che la tutela di un diritto, inizialmente assegnato alla sua Autorità competente, possa essere condivisa tra più enti pubblici. Tutto questo fa domandare se il diritto antitrust si applica alle piattaforme secondo la sua interpretazione tradizionale o richiede il ricorso a criteri speciali di adattamento.
Independent Authorities and Artificial Intelligence: an Unreliable Marriage / Minico, De. - In: ASTRID RASSEGNA. - ISSN 2038-1662. - 10(2022).
Independent Authorities and Artificial Intelligence: an Unreliable Marriage
De Minico
2022
Abstract
Le vecchie categorie giuridiche si sono sgretolate nella collisione tra Internet e l'Intelligenza Artificiale, e non sono più in grado di definire il rapporto tra diritti e poteri pubblici. Né, d'altra parte, nuove categorie giuridiche sono già sembrate sostituire quelle vecchie, dal momento che non sono ancora completamente emerse. Occorre chiedersi, quindi: date le lacune nelle norme vincolanti, le Autorità Indipendenti devono necessariamente esibire un atto legislativo come base dei loro poteri, o possono agire in assenza di tale autorizzazione legale? Inoltre, nel mondo offline le Autorità sono titolari del potere regolamentare e di vigilanza, ma nello spazio digitale? Infine, i diritti fondamentali, sia umani che economici, che nella realtà off-line sono separati l'uno dall'altro, stanno vivendo una condivisione senza precedenti su Internet, a causa del fatto che le sfere soggettive si avvicinano al punto di sovrapporsi. Ne consegue che la tutela di un diritto passa necessariamente attraverso la tutela di un'altra libertà fondamentale; al contrario, la lesione di un diritto può essere un sintomo della violazione di un'altra situazione giuridica soggettiva. Alla confusione dei diritti non può più corrispondere una rigida separazione delle competenze delle Autorità. Il sistema non è più in grado di assicurare la corrispondenza biunivoca Autorità/diritti fondamentali, in quanto può accadere che la tutela di un diritto, inizialmente assegnato alla sua Autorità competente, possa essere condivisa tra più enti pubblici. Tutto questo fa domandare se il diritto antitrust si applica alle piattaforme secondo la sua interpretazione tradizionale o richiede il ricorso a criteri speciali di adattamento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.