La previdenza dei liberi professionisti e gli effetti economici della crisi pandemica: riflessioni sulla questione della sostenibilità finanziaria e fiscale delle Casse

Il sistema previdenziale dei liberi professionisti è stato messo a dura prova dalla crisi pandemica che ne ha minato la sostenibilità finanziaria e fiscale di breve e lungo periodo, o quantomeno evidenziato le debolezze e le criticità endogene. Il periodo del lockdown ha visto, infatti, tutte le Casse impegnate a fornire sostegno ai propri iscritti, con risultati certamente diversi tra loro per modalità di erogazione e qualità di prestazioni fornite; il tutto con un evidente impatto sui propri bilanci finanziari. Il presente lavoro si propone di far luce sulle principali questioni e di fornire, nel contempo, alcuni spunti di policy al fine di garantire la sostenibilità finanziaria e fiscale delle Casse previdenziali private. Nella prima parte, è riportata una dettagliata analisi dei livelli di efficienza finanziaria di lungo periodo del sistema previdenziale privato dei professionisti. Un particolare approfondimento, all’interno dello studio, è stato dedicato alla Cassa Nazionale del Notariato, ai principi che ne regolano il funzionamento e alle peculiari regole di gestione, che la rendono un unicum nel panorama pur vario delle forme di assistenza e di tutela previdenziale dei liberi professionisti. Nella seconda parte, è stato invece analizzato il problema della sostenibilità fiscale del sistema delle Casse, costrette ad affrontare, da una parte, il problema della doppia tassazione, che grava su di esse in totale difformità con quanto accade nella maggior parte dei Paesi europei, e quello della doppia iscrizione (e contribuzione) all’INPS e alle rispettive casse di categoria, che ha recentemente generato un nutrito contenzioso sull’ambito di operatività della c.d. “gestione separata Inps” (GS INPS) di cui all’art. 2, co. 26, della legge 335/1995 (riforma Dini).