Custodia e utilizzo della cosa

L’articolo 2051 c.c. individua una responsabilità speciale, in forza della quale il custode della cosa, che abbia determinato il danno, ne è ritenuto responsabile. La sentenza, nel soffermarsi sulla nozione di “custode”, scinde la posizione dell’utilizzatore da quella del fruitore, titolare del potere di ingerenza, per effetto della “natura del rapporto” o di uno “specifico accordo” o della “situazione fattuale determinatasi”. Il primo non può essere considerato custode, anche se titolare della disponibilità temporanea della cosa, poiché è privo del potere di controllo e vigilanza su di essa; il secondo è titolare del potere di ingerenza, gestione e intervento, nonché dello ius excludendi alios dalla custodia sulla cosa: pertanto, ne è responsabile. La presenza in capo ad un solo soggetto della due qualifiche è oggetto di presunzione relativa.