Ancorché la matrice ideologica della città termale sia senza dubbio di stampo settecentesco, lo sviluppo della sua struttura urbanistica e architettonica si ricollega all’impostazione della città dell’Ottocento. La cultura del viale alberato, del boulevard o della passeggiata amena si rispecchia nella continuità fra le terme e la città storica: i modelli del Settecento si ricompongono nelle integrazioni e nei completamenti ottocenteschi con l’abbattimento delle mura medievali – laddove esistenti – e la realizzazione di promenades all’esterno della città storica e nelle nuove costruzioni residenziali. Il termalismo riproponeva l’ideale romantico della natura come strumento di rigenerazione del corpo e della mente. L’innovazione nei procedimenti di cura era costituita dalla scoperta dei benefici influssi del clima marittimo, che alcuni medici britannici proponevano nella metà del XVIII secolo mediante immersioni in acqua marina. Le acque di mare, per la loro composizione chimica contenente bromo e iodio, erano considerate particolarmente efficaci per la cura di malattie polmonari e cardiocircolatorie, molto diffuse nel secolo XIX. La talassoterapia, l’idrologia e la climatologia divenivano nuovi strumenti per la cura del ‘mal sottile’ e delle patologie nervose, molto frequenti nelle classi aristocratiche europee. Attraverso una ricostruzione necessariamente sintetica della riscoperta del termalismo durante il XIX e XX secolo, il presente lavoro intende soffermarsi sull’influenza notevole che la concezione delle villes d’eaux europee ha avuto sull’urbanistica, soprattutto sotto il profilo ambientale e paesaggistico. A questo scopo si focalizza l’attenzione sui progetti di urbanizzazione dei Campi Flegrei, la zona a occidente di Napoli.
La riscoperta del turismo termale in epoca moderna. Le terme di Agnano e Bagnoli nei Campi Flegrei / Russo Spena, R. - In: STORIA DELL'URBANISTICA. - ISSN 2035-8733. - 11:(2019), pp. 281-302.
La riscoperta del turismo termale in epoca moderna. Le terme di Agnano e Bagnoli nei Campi Flegrei
Russo Spena R
2019
Abstract
Ancorché la matrice ideologica della città termale sia senza dubbio di stampo settecentesco, lo sviluppo della sua struttura urbanistica e architettonica si ricollega all’impostazione della città dell’Ottocento. La cultura del viale alberato, del boulevard o della passeggiata amena si rispecchia nella continuità fra le terme e la città storica: i modelli del Settecento si ricompongono nelle integrazioni e nei completamenti ottocenteschi con l’abbattimento delle mura medievali – laddove esistenti – e la realizzazione di promenades all’esterno della città storica e nelle nuove costruzioni residenziali. Il termalismo riproponeva l’ideale romantico della natura come strumento di rigenerazione del corpo e della mente. L’innovazione nei procedimenti di cura era costituita dalla scoperta dei benefici influssi del clima marittimo, che alcuni medici britannici proponevano nella metà del XVIII secolo mediante immersioni in acqua marina. Le acque di mare, per la loro composizione chimica contenente bromo e iodio, erano considerate particolarmente efficaci per la cura di malattie polmonari e cardiocircolatorie, molto diffuse nel secolo XIX. La talassoterapia, l’idrologia e la climatologia divenivano nuovi strumenti per la cura del ‘mal sottile’ e delle patologie nervose, molto frequenti nelle classi aristocratiche europee. Attraverso una ricostruzione necessariamente sintetica della riscoperta del termalismo durante il XIX e XX secolo, il presente lavoro intende soffermarsi sull’influenza notevole che la concezione delle villes d’eaux europee ha avuto sull’urbanistica, soprattutto sotto il profilo ambientale e paesaggistico. A questo scopo si focalizza l’attenzione sui progetti di urbanizzazione dei Campi Flegrei, la zona a occidente di Napoli.File | Dimensione | Formato | |
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