A partire dalla restrizione dei viaggi non essenziali verso l’UE nei confronti dei cittadini stranieri il saggio analizza due momenti che caratterizzano il percorso migratorio, l’inizio e la fine, attraverso le figure dei richiedenti asilo alla ricerca di un luogo sicuro e degli stranieri in attesa di rimpatrio, nel corso della pandemia. Le due vicende sono sintomatiche di una sovrapposizione tra emergenze, quella (contingente) sanitaria che si accompagna alle criticità ordinarie della c.d. politica dei “porti chiusi” e della “galera amministrativa”. Più precisamente, si analizzerà l’impatto del decreto interministeriale del 7 aprile 2020 che ha dichiarato non sicuri i porti italiani per i migranti soccorsi da navi battenti bandiera straniera e fuori dell’area SAR italiana, per tutta la durata dell’emergenza nazionale, sui diritti dei naufraghi, quali il diritto a raggiungere un posto sicuro, il diritto d’asilo e il diritto alla salute. Si valuterà poi la compatibilità di tali diritti con la soluzione delle cosiddette “navi quarantena”, attraverso alcune importanti decisioni, passate e recenti, della giurisprudenza interna e della Corte EDU. Con riferimento alla restrizione della libertà personale dei cittadini stranieri in attesa di essere rimpatriati, uno spunto di riflessione sull’art. 15 della direttiva 2008/115/CE è offerto dal caso spagnolo e dallo svuotamento temporaneo dei CIEs.
I percorsi migratori e la pandemia. Come cambiano le emergenze / Tuozzo, Michela. - In: DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA. - ISSN 1972-4799. - 3(2020), pp. 57-98.
I percorsi migratori e la pandemia. Come cambiano le emergenze
Michela Tuozzo
2020
Abstract
A partire dalla restrizione dei viaggi non essenziali verso l’UE nei confronti dei cittadini stranieri il saggio analizza due momenti che caratterizzano il percorso migratorio, l’inizio e la fine, attraverso le figure dei richiedenti asilo alla ricerca di un luogo sicuro e degli stranieri in attesa di rimpatrio, nel corso della pandemia. Le due vicende sono sintomatiche di una sovrapposizione tra emergenze, quella (contingente) sanitaria che si accompagna alle criticità ordinarie della c.d. politica dei “porti chiusi” e della “galera amministrativa”. Più precisamente, si analizzerà l’impatto del decreto interministeriale del 7 aprile 2020 che ha dichiarato non sicuri i porti italiani per i migranti soccorsi da navi battenti bandiera straniera e fuori dell’area SAR italiana, per tutta la durata dell’emergenza nazionale, sui diritti dei naufraghi, quali il diritto a raggiungere un posto sicuro, il diritto d’asilo e il diritto alla salute. Si valuterà poi la compatibilità di tali diritti con la soluzione delle cosiddette “navi quarantena”, attraverso alcune importanti decisioni, passate e recenti, della giurisprudenza interna e della Corte EDU. Con riferimento alla restrizione della libertà personale dei cittadini stranieri in attesa di essere rimpatriati, uno spunto di riflessione sull’art. 15 della direttiva 2008/115/CE è offerto dal caso spagnolo e dallo svuotamento temporaneo dei CIEs.File | Dimensione | Formato | |
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