Lo studio che si presenta, si inserisce nell’ambito di una più ampia ricerca nella quale sono coinvolti docenti e ricercatori attivi in differenti ambiti disciplinari. Oggetto di studio è l’antico Santuario di Montevergine caratterizzato da una lunga storia di trasformazioni e stratificazioni. Pungolati dalla volontà di colmare una singolare lacuna, legata alla carenza di uno studio sistematico e completo per un complesso il cui primo insediamento risale già agli inizi del XII secolo, sono stati avviati differenti studi riguardanti sia aspetti storici, storico artistici che architettonici. Il complesso monastico sorge sul Massiccio del Partenio, nell’Appennino campano, sul monte da cui prende il nome il Santuario. A circa duecento metri dalla vetta, l’abbazia si erge a ridosso di uno strapiombo roccioso da cui domina la vallata e guarda verso Mercogliano. Un contesto questo fatto di connessioni di volumi, di trasformazioni e di stratificazioni in cui il rapporto con il luogo che lo accoglie non può che influire significativamente sulla sua configurazione. Compongono il complesso mariano due basiliche: quella antica, che vedrà il sacrificio di una intera navata laterale, in favore della nuova e maestosa basilica realizzata nel secolo scorso. Due i chiostri, quello superiore e quello inferiore, delineati dagli ambienti destinati ai monaci e collocati a due quote differenti, per assecondare e seguire il naturale digradare del monte. Altri corpi di fabbrica descrivono e perimetrano il sagrato, caratterizzato dalla terrazza panoramica e dall’alto e ripido scalone seicentesco che consente l’accesso alla basilica antica. Per le sue caratteristiche architettoniche, compositive e insediative è stato necessario impiegare tecnologie non invasive di rilievo no-contact 3D per l’acquisizione di informazioni metriche e colorimetriche, integrando tecniche range-based e image based. La campagna di rilievo è stata articolata in due fasi distinte. Una prima ha visto l’impiego di sensori attivi per l’acquisizione dei dati morfometrici degli ambienti interni, e una seconda basata sull’impiego di sensori passivi, per l’acquisizione delle componenti esterne, caratterizzate anche da parti difficilmente accessibili e/o completamente inaccessibili come i fronti prospettanti la vallata. Il rilievo digitale tridimensionale, ha consentito l’elaborazione di una documentazione grafica inedita descrittiva e documentativa del complesso, ma ha permesso anche di indagare e verificare le ipotesi sulle configurazioni spaziali che hanno caratterizzato il complesso nei diversi periodi storici.

Sistemi digitali 3D per la documentazione del patrimonio architettonico: il Santuario di Montevergine / Aceto, Francesco; Campi, Massimiliano; DI LUGGO, Antonella; Iovane, Domenico; Palomba, Daniela; Zerlenga, Ornella; Cirillo, Vincenzo. - (2023), pp. 143-163.

Sistemi digitali 3D per la documentazione del patrimonio architettonico: il Santuario di Montevergine

Francesco Aceto
;
Massimiliano Campi
;
Antonella di Luggo
;
Domenico Iovane
;
Daniela Palomba
;
2023

Abstract

Lo studio che si presenta, si inserisce nell’ambito di una più ampia ricerca nella quale sono coinvolti docenti e ricercatori attivi in differenti ambiti disciplinari. Oggetto di studio è l’antico Santuario di Montevergine caratterizzato da una lunga storia di trasformazioni e stratificazioni. Pungolati dalla volontà di colmare una singolare lacuna, legata alla carenza di uno studio sistematico e completo per un complesso il cui primo insediamento risale già agli inizi del XII secolo, sono stati avviati differenti studi riguardanti sia aspetti storici, storico artistici che architettonici. Il complesso monastico sorge sul Massiccio del Partenio, nell’Appennino campano, sul monte da cui prende il nome il Santuario. A circa duecento metri dalla vetta, l’abbazia si erge a ridosso di uno strapiombo roccioso da cui domina la vallata e guarda verso Mercogliano. Un contesto questo fatto di connessioni di volumi, di trasformazioni e di stratificazioni in cui il rapporto con il luogo che lo accoglie non può che influire significativamente sulla sua configurazione. Compongono il complesso mariano due basiliche: quella antica, che vedrà il sacrificio di una intera navata laterale, in favore della nuova e maestosa basilica realizzata nel secolo scorso. Due i chiostri, quello superiore e quello inferiore, delineati dagli ambienti destinati ai monaci e collocati a due quote differenti, per assecondare e seguire il naturale digradare del monte. Altri corpi di fabbrica descrivono e perimetrano il sagrato, caratterizzato dalla terrazza panoramica e dall’alto e ripido scalone seicentesco che consente l’accesso alla basilica antica. Per le sue caratteristiche architettoniche, compositive e insediative è stato necessario impiegare tecnologie non invasive di rilievo no-contact 3D per l’acquisizione di informazioni metriche e colorimetriche, integrando tecniche range-based e image based. La campagna di rilievo è stata articolata in due fasi distinte. Una prima ha visto l’impiego di sensori attivi per l’acquisizione dei dati morfometrici degli ambienti interni, e una seconda basata sull’impiego di sensori passivi, per l’acquisizione delle componenti esterne, caratterizzate anche da parti difficilmente accessibili e/o completamente inaccessibili come i fronti prospettanti la vallata. Il rilievo digitale tridimensionale, ha consentito l’elaborazione di una documentazione grafica inedita descrittiva e documentativa del complesso, ma ha permesso anche di indagare e verificare le ipotesi sulle configurazioni spaziali che hanno caratterizzato il complesso nei diversi periodi storici.
2023
979-12-5469-203-5
Sistemi digitali 3D per la documentazione del patrimonio architettonico: il Santuario di Montevergine / Aceto, Francesco; Campi, Massimiliano; DI LUGGO, Antonella; Iovane, Domenico; Palomba, Daniela; Zerlenga, Ornella; Cirillo, Vincenzo. - (2023), pp. 143-163.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/944912
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