Le scritture del sé nel romanzo francese e francofono contemporaneo: osservazioni su un cantiere aperto

L'articolo presenta i risultati iniziali delle indagini sulle autobiografie condotte dal gruppo di ricerca Dopo il primato, affiliato all'Osservatorio sul romanzo contemporaneo. In particolare, lo studio esamina, da una prospettiva teorica, morfologica e tematica, le principali tendenze nei romanzi francesi e francofoni degli ultimi venti anni. Vengono prima descritti i criteri metodologici adottati, mirando a contestualizzare le questioni definitorie legate alla nozione di "autobiografie", basandosi sul dibattito teorico in Francia e in Italia. Successivamente, vengono illustrate le scelte che hanno portato alla selezione di un corpus di romanzi, seguendo il processo di indagine sugli elementi autobiografici iniziato nell'ultimo quarto del XX secolo. Dopo aver evidenziato la natura composita e centrifuga di questo oggetto di studio, vengono delineate alcune linee preferenziali di indagine basate sul rapporto con l'elemento fiction nel contesto narrativo. La riflessione ruota attorno agli assi seguenti: autofiction, partendo dal dibattito avviato da Doubrovsky con un focus sulle opere di Philippe Villain e Philippe Forest; il complesso dialogo tra verità e finzione all'interno della biofiction (Jean Echenoz), anche nei suoi rapporti con la scrittura minimalista (Régis Jauffret e Philippe Delerm); forme di una autobiografia performativa da una prospettiva femminile (Agathe Charnet, Fatima Daas, Chloé Deleume); le relazioni tra identità frammentata e "ricomposta" attraverso la narrazione del trauma nelle sue dimensioni collettive e individuali, con particolare riferimento ai casi di Boris Cyrulnik, Assia Djebar e Maryse Condé.