Le variazioni morfologiche dell’ambiente naturale e del costruito causate da eventi endogeni o esogeni, possono essere monitorate nel tempo tramite il confronto di DEMs (Digital Elevation Models) e di ortofoto, generati a partire da prodotti telerilevati acquisiti in epoche diverse. Tra questi, si citano le immagini satellitari ad altissima risoluzione o da drone e le scansioni LiDAR (Light Detection And Ranging). Le tecniche di telerilevamento consentono il monitoraggio a differenti scale e la mappatura a distanza di vaste aree; inoltre, il continuo progresso tecnologico dei sensori e degli algoritmi di elaborazione ne sta favorendo una sempre più ampia utilizzazione e diffusione. Le immagini satellitari assumono oggi un ruolo fondamentale nella gestione e pianificazione del territorio su vasta scala. Per l’analisi e la gestione di contesti più ristretti, a una scala locale, sono però necessarie immagini aeree o da drone a una più spinta risoluzione, oltre a tecniche in grado di rilevare il terreno al di sotto della vegetazione, come la tecnica Laser Scanner (LS), basata sulla tecnologia LiDAR. L’uso combinato di queste sorgenti multiple di informazione garantisce l’identificazione delle problematiche in modo sempre più accurato e completo, le informazioni estraibili costituiscono un grande patrimonio informativo, sia quantitativo che qualitativo. L’obiettivo è l’integrazione tra i dati telerilevati con tecniche diverse in ambiente GIS, in modo da supportare l’analisi delle dinamiche di sviluppo del territorio, fornendo da un lato l’informazione di carattere qualitativo, relativa ad esempio alla tipologia di copertura vegetativa, dall’altro di carattere geometrico, relativa alla morfologia del territorio. In dettaglio, è stata elaborata una stereocoppia Pleiades ad altissima risoluzione, acquisita nel mese di febbraio 2020, sull’area vasta e sono state acquisite ed elaborate immagini da drone e scansioni da Laser Scanner Terrestre (Terrestrial Laser Scanner, TLS) per le analisi a grande scala. È stato realizzato così un modello BIM del Viadotto e del Vallone Olivieri con l’obiettivo di realizzare una completa integrazione tra BIM e GIS mediante l’utilizzo e la combinazione dei punti di forza di entrambe le tecniche.
Metodologie per i rilievi della rete di infrastrutture con tecniche di telerilevamento attivo e passivo / Barba, Salvatore; Fiani, Margherita; Di Benedetto, Alessandro; Limongiello, Marco; Sanseverino, Anna. - (2021), pp. 37-48.
Metodologie per i rilievi della rete di infrastrutture con tecniche di telerilevamento attivo e passivo
Barba, Salvatore;Limongiello, Marco;Sanseverino, Anna
2021
Abstract
Le variazioni morfologiche dell’ambiente naturale e del costruito causate da eventi endogeni o esogeni, possono essere monitorate nel tempo tramite il confronto di DEMs (Digital Elevation Models) e di ortofoto, generati a partire da prodotti telerilevati acquisiti in epoche diverse. Tra questi, si citano le immagini satellitari ad altissima risoluzione o da drone e le scansioni LiDAR (Light Detection And Ranging). Le tecniche di telerilevamento consentono il monitoraggio a differenti scale e la mappatura a distanza di vaste aree; inoltre, il continuo progresso tecnologico dei sensori e degli algoritmi di elaborazione ne sta favorendo una sempre più ampia utilizzazione e diffusione. Le immagini satellitari assumono oggi un ruolo fondamentale nella gestione e pianificazione del territorio su vasta scala. Per l’analisi e la gestione di contesti più ristretti, a una scala locale, sono però necessarie immagini aeree o da drone a una più spinta risoluzione, oltre a tecniche in grado di rilevare il terreno al di sotto della vegetazione, come la tecnica Laser Scanner (LS), basata sulla tecnologia LiDAR. L’uso combinato di queste sorgenti multiple di informazione garantisce l’identificazione delle problematiche in modo sempre più accurato e completo, le informazioni estraibili costituiscono un grande patrimonio informativo, sia quantitativo che qualitativo. L’obiettivo è l’integrazione tra i dati telerilevati con tecniche diverse in ambiente GIS, in modo da supportare l’analisi delle dinamiche di sviluppo del territorio, fornendo da un lato l’informazione di carattere qualitativo, relativa ad esempio alla tipologia di copertura vegetativa, dall’altro di carattere geometrico, relativa alla morfologia del territorio. In dettaglio, è stata elaborata una stereocoppia Pleiades ad altissima risoluzione, acquisita nel mese di febbraio 2020, sull’area vasta e sono state acquisite ed elaborate immagini da drone e scansioni da Laser Scanner Terrestre (Terrestrial Laser Scanner, TLS) per le analisi a grande scala. È stato realizzato così un modello BIM del Viadotto e del Vallone Olivieri con l’obiettivo di realizzare una completa integrazione tra BIM e GIS mediante l’utilizzo e la combinazione dei punti di forza di entrambe le tecniche.File | Dimensione | Formato | |
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