Partendo dall’ “intuizione” di Fichte, Henrich (1966) ha contributo a rinnovare l’attenzione al tema della soggettività e del suo carattere irriducibile, evidenziando le problematiche legate al modello riflessivo dell’autocoscienza. Altri contributi, diversi per prospettiva e tradizione filosofica, hanno seguito la stessa direzione sottolineando il ruolo basilare della concezione preriflessiva dell’autocoscienza come condizione di possibilità dell’esperienza cosciente. La cosidetta ubiquity thesis è stata sviluppata anche attraverso l’analisi del pensiero indicale.
Autocoscienza e indicalità. L'ubiquità dell'io / Forgione, Luca. - In: PARADIGMI. - ISSN 1120-3404. - XXX:2(2012), pp. 145-158. [10.3280/PARA2012-002010]
Autocoscienza e indicalità. L'ubiquità dell'io
FORGIONE, Luca
2012
Abstract
Partendo dall’ “intuizione” di Fichte, Henrich (1966) ha contributo a rinnovare l’attenzione al tema della soggettività e del suo carattere irriducibile, evidenziando le problematiche legate al modello riflessivo dell’autocoscienza. Altri contributi, diversi per prospettiva e tradizione filosofica, hanno seguito la stessa direzione sottolineando il ruolo basilare della concezione preriflessiva dell’autocoscienza come condizione di possibilità dell’esperienza cosciente. La cosidetta ubiquity thesis è stata sviluppata anche attraverso l’analisi del pensiero indicale.File | Dimensione | Formato | |
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