L’imperatore Federico II morì il 13 dicembre 1250 a Castel Fiorentino, in Puglia, mentre il suo scontro con i Comuni e col papato aveva raggiunto l’apice. L’evento fu tale da lasciare il segno per secoli, sia nella storia che nell’immaginario collettivo. In questo articolo si ricostrui- scono con precisione le linee evolutive che hanno gradualmente rielaborato la vicenda contin- gente, trasformando la figura dell’imperatore svevo in mito-motore capace di aggregare fazioni e ideologie politiche contrapposte. Riannodando i fili che portano da una cronaca all’altra, da una narrazione all’altra, si mostra come quella morte – che fu naturale – venne trasformata in un assassinio compiuto dal figlio Manfredi, e come divenne oggetto di un ambiguo vatici- nio, che, mal interpretato, fu attribuito al filosofo e astronomo di corte Michele Scoto. Punti di snodo furono dapprima Saba Malaspina, poi Martin Polono, Francesco Pipino e Giovanni Villani, infine e in maniera particolare – in una Toscana spaccata tra il fronte guelfo e quello ghibellino – Dante e i suoi commentatori.

Percorsi di memoria. Rielaborazioni narrative della morte dell’imperatore Federico II nelle cronache di XIII e XIV secolo / DELLE DONNE, Fulvio. - In: SPOLIA. - ISSN 1824-727X. - 8:(2022), pp. 1-35.

Percorsi di memoria. Rielaborazioni narrative della morte dell’imperatore Federico II nelle cronache di XIII e XIV secolo

DELLE DONNE Fulvio
2022

Abstract

L’imperatore Federico II morì il 13 dicembre 1250 a Castel Fiorentino, in Puglia, mentre il suo scontro con i Comuni e col papato aveva raggiunto l’apice. L’evento fu tale da lasciare il segno per secoli, sia nella storia che nell’immaginario collettivo. In questo articolo si ricostrui- scono con precisione le linee evolutive che hanno gradualmente rielaborato la vicenda contin- gente, trasformando la figura dell’imperatore svevo in mito-motore capace di aggregare fazioni e ideologie politiche contrapposte. Riannodando i fili che portano da una cronaca all’altra, da una narrazione all’altra, si mostra come quella morte – che fu naturale – venne trasformata in un assassinio compiuto dal figlio Manfredi, e come divenne oggetto di un ambiguo vatici- nio, che, mal interpretato, fu attribuito al filosofo e astronomo di corte Michele Scoto. Punti di snodo furono dapprima Saba Malaspina, poi Martin Polono, Francesco Pipino e Giovanni Villani, infine e in maniera particolare – in una Toscana spaccata tra il fronte guelfo e quello ghibellino – Dante e i suoi commentatori.
2022
Percorsi di memoria. Rielaborazioni narrative della morte dell’imperatore Federico II nelle cronache di XIII e XIV secolo / DELLE DONNE, Fulvio. - In: SPOLIA. - ISSN 1824-727X. - 8:(2022), pp. 1-35.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/977464
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