Tra le città maggiormente “attraversate” dalla letteratura di Otto e Novecento un posto rilevante è occupato da Napoli. Descritta dai suoi figli e da viaggiatori di passaggio, in romanzi e reportage, immortalata in raffigurazioni di vario genere - dalle vedutedi Pitloo alle tele di Migliaro, dalla fotografia alla cinematografia (da Mario Martone de Il sindaco del rione Sanità, all’ultimo Sorrentino di È stata la mano di Dio, passando per due “stranieri” come Turturro e Ozpetek, registi rispettivamente di Passione e di Napoli velata), Napoli viene descritta in mille modi diversi, mai però in maniera asettica. Nel racconto della città, infatti, non mancano mai due elementi essenziali: lo sguardo di chi osserva e l’elemento umano, che costituisce parte integrante del paesaggio. Evocata persino in musica (da Marechiare fino a Napul’è di Pino Daniele), la città resta comunque un mistero ineffabile per i suoi stessi abitanti e la sua visione si rifrange in mille immagini, dal bianco e nero al colore, ognuna delle quali contiene un pezzo di verità. Alla contemplazione estatica, dall’alto, del Golfo e del Vesuvio, si contrappongono, nel basso, tanto nella scrittura quanto nelle raffigurazioni visive, vicoli bui, strade brulicanti di vita, amori e dolori, speranza e rassegnazione, lusso e miseria. Sarà quest’ultimo il percorso che ci condurrà, dall’Ottocento al Duemila, dalla città brulicante del Paese di Cuccagna di Matilde Serao a quella altrettanto tumultuosa di Maurizio De Giovanni, senza che Napoli abbia perso la sua capacità di stupire e di essere raccontata nei suoi mille colori diversi.
Napoli è mille colori. La città brulicante: da Il paese di Cuccagna di Matilde Serao alla narrativa di Maurizio de Giovanni / Palma, Loredana. - In: REVISTA DE ITALIANÍSTICA. - ISSN 2238-8281. - 47(2023), pp. 64-86. [10.11606/issn.2238-8281.i47p64-86]
Napoli è mille colori. La città brulicante: da Il paese di Cuccagna di Matilde Serao alla narrativa di Maurizio de Giovanni
Palma, Loredana
2023
Abstract
Tra le città maggiormente “attraversate” dalla letteratura di Otto e Novecento un posto rilevante è occupato da Napoli. Descritta dai suoi figli e da viaggiatori di passaggio, in romanzi e reportage, immortalata in raffigurazioni di vario genere - dalle vedutedi Pitloo alle tele di Migliaro, dalla fotografia alla cinematografia (da Mario Martone de Il sindaco del rione Sanità, all’ultimo Sorrentino di È stata la mano di Dio, passando per due “stranieri” come Turturro e Ozpetek, registi rispettivamente di Passione e di Napoli velata), Napoli viene descritta in mille modi diversi, mai però in maniera asettica. Nel racconto della città, infatti, non mancano mai due elementi essenziali: lo sguardo di chi osserva e l’elemento umano, che costituisce parte integrante del paesaggio. Evocata persino in musica (da Marechiare fino a Napul’è di Pino Daniele), la città resta comunque un mistero ineffabile per i suoi stessi abitanti e la sua visione si rifrange in mille immagini, dal bianco e nero al colore, ognuna delle quali contiene un pezzo di verità. Alla contemplazione estatica, dall’alto, del Golfo e del Vesuvio, si contrappongono, nel basso, tanto nella scrittura quanto nelle raffigurazioni visive, vicoli bui, strade brulicanti di vita, amori e dolori, speranza e rassegnazione, lusso e miseria. Sarà quest’ultimo il percorso che ci condurrà, dall’Ottocento al Duemila, dalla città brulicante del Paese di Cuccagna di Matilde Serao a quella altrettanto tumultuosa di Maurizio De Giovanni, senza che Napoli abbia perso la sua capacità di stupire e di essere raccontata nei suoi mille colori diversi.File | Dimensione | Formato | |
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