Suggestioni verghiane nelle celebrazioni per la festa di Sant’Agata a Catania: le ’ntuppatedde

La novella di Giovanni Verga La coda del diavolo (1876), ambientata a Catania, si svolge sullo sfondo delle celebrazioni per la festa di Sant’Agata, patrona della città. Lo scrittore coglie così l’occasione di descrivere l’antico diritto di ’ntuppatedda, vale a dire l’usanza delle donne catanesi di uscire nei giorni della festa coperte interamente da un manto nero che, lasciando libero soltanto un occhio, le rendeva di fatto irriconoscibili e garantiva loro la libertà, altrimenti negata negli altri giorni dell’anno, di andare in giro da sole e di farsi corteggiare. L’usanza, raccontata da uno dei suoi ultimi testimoni, ha esercitato larga suggestione nel tempo ispirando riflessioni e rielabora zioni di vario genere. In tempi recenti le ’ntuppatedde, anche se coperte da un velo bianco e non più nero, sono tornate gioiosamente a sfilare nelle strade di Catania nei giorni della festa di Sant’Agata.