Divinità «simili» a uccelli in Omero: dalla morphé all’agency

Nei poemi omerici sono abbastanza numerosi i casi in cui si parla di divinità «simili» a uccelli. Commentatori antichi e studiosi moderni discutono se tale «somiglianza» indichi un’effettiva epifania teriomorfica o una semplice similitudine tra l’azione del dio e quella dell’uccello cui è paragonato. Pur se diverse, entrambe le posizioni presuppongono l’idea, radicata nel concetto di teriomorfismo, che è la «forma» (morphé) a determinare il carattere animale degli dèi: ragion per cui si parla di metamorfosi del dio o, al contrario, di pura analogia di movimenti senza trasformazione. Questo articolo intende seguire una strada diversa: indagare l’agency animale degli dèi a prescindere dal teriomorfismo, mostrando come si possa rappresentare e/o far agire una divinità a guisa di animale senza che essa debba necessariamente assumerne i tratti corporei.