Il lavoro approfondisce il tema della fecondazione post mortem secondo una prospettiva metodologica interdisciplinare e comparatistica. L’approccio interdisciplinare pone in risalto l’importanza della dimensione medica sottesa al tema. Nel prospettare le diverse tecniche di preservazione della fertilità, tra le quali peculiare rilievo assume la crioconservazione di embrioni e di gameti maschili, l’indagine evidenzia, in un’ottica di necessario confronto e costante dialogo, le problematiche più significative e i principali dubbi interpretativi ai quali si trova a far fronte, sul piano applicativo, il personale medico che effettua pratiche di procreazione assistita. La prospettiva comparatistica, invece, è di ausilio nel rintracciare significative differenze tra l’esperienza giuridica italiana e quella francese: benché in entrambi i Paesi la fecondazione post mortem sia vietata, si riscontrano incongruenze e problematiche interpretative di tenore diverso in ragione della ratio non del tutto coincidente sottesa all’accesso alla procreazione assistita nei due sistemi giuridici. Ancor piú distante è l’esperienza giuridica spagnola, la quale ammette la fecondazione postuma, effettuata con l’utilizzo dei gameti del marito o del convivente deceduto della donna che fa ricorso alla tecnica ma prevedendo condizioni e limiti precisi, il rispetto dei quali incide sulla condizione giuridica del nato permettendo di considerarlo, ad ogni effetto, figlio dell’uomo deceduto.
Dalle tecniche di preservazione della fertilità all'utilizzo con finalità riproduttiva post mortem di embrioni e gameti crioconservati / Salvatore, Barbara; Alviggi, Carlo; Clarizia, Oriana; Rovetto, MARIKA YLENIA; Coppo, Letizia; y Beamonte, Josè Ramòn de Verda. - In: ACTUALIDAD JURÍDICA IBEROAMERICANA. - ISSN 2386-4567. - n° 20 BIS:(2024), pp. 72-116.
Dalle tecniche di preservazione della fertilità all'utilizzo con finalità riproduttiva post mortem di embrioni e gameti crioconservati
Barbara Salvatore;Carlo Alviggi;Oriana Clarizia;Marika Ylenia Rovetto;
2024
Abstract
Il lavoro approfondisce il tema della fecondazione post mortem secondo una prospettiva metodologica interdisciplinare e comparatistica. L’approccio interdisciplinare pone in risalto l’importanza della dimensione medica sottesa al tema. Nel prospettare le diverse tecniche di preservazione della fertilità, tra le quali peculiare rilievo assume la crioconservazione di embrioni e di gameti maschili, l’indagine evidenzia, in un’ottica di necessario confronto e costante dialogo, le problematiche più significative e i principali dubbi interpretativi ai quali si trova a far fronte, sul piano applicativo, il personale medico che effettua pratiche di procreazione assistita. La prospettiva comparatistica, invece, è di ausilio nel rintracciare significative differenze tra l’esperienza giuridica italiana e quella francese: benché in entrambi i Paesi la fecondazione post mortem sia vietata, si riscontrano incongruenze e problematiche interpretative di tenore diverso in ragione della ratio non del tutto coincidente sottesa all’accesso alla procreazione assistita nei due sistemi giuridici. Ancor piú distante è l’esperienza giuridica spagnola, la quale ammette la fecondazione postuma, effettuata con l’utilizzo dei gameti del marito o del convivente deceduto della donna che fa ricorso alla tecnica ma prevedendo condizioni e limiti precisi, il rispetto dei quali incide sulla condizione giuridica del nato permettendo di considerarlo, ad ogni effetto, figlio dell’uomo deceduto.File | Dimensione | Formato | |
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