**Abstract** L’inadeguatezza delle tutele economiche per le persone con disabilità è una problematica centrale nell’ordinamento italiano, come evidenziato dalla recente Sentenza n. 152 della Corte Costituzionale. Tale decisione ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 38, comma 4, della legge n. 448/2001, che limitava l’incremento al milione agli invalidi totali di età superiore a 60 anni, estendendo il beneficio ai maggiorenni. Tuttavia, il sistema attuale delle provvidenze economiche rimane frammentato, inadeguato e caratterizzato da importi insufficienti per garantire una vita dignitosa, con un uso improprio dell’indennità di accompagnamento come strumento integrativo al reddito. L’articolazione delle tutele segue tre criteri principali: capacità lavorativa, tipologia e gravità della minorazione. Questo sistema genera disparità, con approcci distinti per inabili, per cui è prevista solo una pensione di mantenimento, e per altre categorie, che beneficiano anche di politiche di inclusione lavorativa. In una prospettiva di riforma, sono auspicabili interventi organici volti a razionalizzare il sistema, garantire giustizia sociale e conformarsi alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Tra le proposte emergono: una revisione dei processi di accertamento della disabilità, l’introduzione di una pensione unica per il sostegno al reddito e una nuova indennità per promuovere autonomia e autosufficienza.
Disabilità: prospettive alla luce della sentenza n. 152/2020 della Corte Costituzionale / Silvestri, Alessandro. - (2021).
Disabilità: prospettive alla luce della sentenza n. 152/2020 della Corte Costituzionale
Alessandro silvestri
2021
Abstract
**Abstract** L’inadeguatezza delle tutele economiche per le persone con disabilità è una problematica centrale nell’ordinamento italiano, come evidenziato dalla recente Sentenza n. 152 della Corte Costituzionale. Tale decisione ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 38, comma 4, della legge n. 448/2001, che limitava l’incremento al milione agli invalidi totali di età superiore a 60 anni, estendendo il beneficio ai maggiorenni. Tuttavia, il sistema attuale delle provvidenze economiche rimane frammentato, inadeguato e caratterizzato da importi insufficienti per garantire una vita dignitosa, con un uso improprio dell’indennità di accompagnamento come strumento integrativo al reddito. L’articolazione delle tutele segue tre criteri principali: capacità lavorativa, tipologia e gravità della minorazione. Questo sistema genera disparità, con approcci distinti per inabili, per cui è prevista solo una pensione di mantenimento, e per altre categorie, che beneficiano anche di politiche di inclusione lavorativa. In una prospettiva di riforma, sono auspicabili interventi organici volti a razionalizzare il sistema, garantire giustizia sociale e conformarsi alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Tra le proposte emergono: una revisione dei processi di accertamento della disabilità, l’introduzione di una pensione unica per il sostegno al reddito e una nuova indennità per promuovere autonomia e autosufficienza.File | Dimensione | Formato | |
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