Motivata, partecipata, integrata. Le nuove frontiere della pianificazione urbanistica

L’obiettivo del lavoro è dimostrare la possibilità di attribuire un rinnovato valore, sostanziale e non solo formale, al contenuto dell’obbligo di motivazione e degli istituti di partecipazione anche nell’ambito della pianificazione urbanistica, che riacquistano il rilievo a lungo depotenziato. Innanzitutto, il lavoro indaga il contenuto del potere di pianificazione urbanistica, da cui emerge come esso sia oggi interpretato nel senso di perseguire l’interesse pubblico all’ordinato sviluppo del territorio ma anche di essere funzionalmente rivolto alla realizzazione contemporanea e contemperata di una pluralità di interessi primari che trovano il proprio fondamento in valori costituzionalmente garantiti. Lo scritto affronta poi il tema della motivazione, generale o rafforzata, delle scelte urbanistiche, considerata la particolare natura discrezionale delle stesse anche all’esito della partecipazione degli interessati al procedimento di adozione degli atti pianificatori. L’esame dei principi che presiedono all’ubicazione delle sedi farmaceutiche, degli impianti di telefonia mobile e delle sale gioco è stato individuato come punto di osservazione per verificare il concreto esito del bilanciamento dei vari interessi in gioco, il grado di approfondimento dell’onere motivazionale ed il valore della partecipazione dei privati nelle scelte pianificatorie. Tale apporto partecipativo assume particolare rilievo nell’ambito della pianificazione urbanistica integrata, recentemente arricchita mediante la previsione di una nuova forma di investimento tra i vari interventi di rigenerazione urbana contenuti nel PNRR, i Piani Urbani Integrati, le cui caratteristiche sono trattate nella parte finale del lavoro come ulteriore conferma della nuova accezione attribuita alla pianificazione urbanistica