La Realtà Virtuale (VR) e la Realtà Aumentata (AR) hanno contribuito a rivoluzionare diversi settori, primo fra tutti quello dell’addestramento militare. Sin dai primi esperimenti negli anni ‘60, quando i simulatori di volo utilizzavano basi rudimentali di realtà virtuale per addestrare i piloti, fino agli odierni avanzati sistemi immersivi, la tecnologia ha continuato a evolversi. Durante la Guerra Fredda, l’uso di simulatori per la formazione delle truppe nei settori dell'aviazione e della difesa missilistica aumentò significativamente, garantendo addestramenti sicuri e replicabili senza mettere a rischio vite umane o risorse materiali. Il programma TOPGUN della U.S. Navy, istituito nel 1969 e gestito dalla United States Navy Fighter Weapons School, rappresenta un esempio iconico di utilizzo della simulazione avanzata per affinare le competenze dei piloti da combattimento. Con il passare degli anni, l’introduzione di visori più sofisticati (HUD – Head-Up Display) e software interattivi ha permesso la creazione di ambienti sempre più realistici e dinamici. Negli ultimi decenni, i progressi nell’intelligenza artificiale e nell’elaborazione grafica hanno ulteriormente potenziato le capacità di simulazione, consentendo un livello di immersione e personalizzazione senza precedenti. Ad esempio, esercitazioni basate su scenari geopolitici specifici, come le tensioni nel Mar Cinese Meridionale e nell’Indo-Pacifico, hanno permesso di preparare le forze militari a dinamiche strategiche complesse e multiformi. L’evoluzione storica di queste tecnologie militari mostra come l’innovazione tecnologica sia stata sempre strettamente legata alle esigenze strategiche delle forze armate. Durante la Prima Guerra Mondiale, i rudimentali addestramenti militari comprendevano l’uso di modelli in scala e scenari teorici per pianificare le operazioni e studiare i movimenti delle truppe. Nella Seconda Guerra Mondiale, con l’avanzamento tecnologico, furono introdotti dispositivi meccanici, come i primi simulatori di tiro e i sistemi per l'addestramento dei piloti. Questi strumenti, seppur limitati rispetto agli standard moderni, rappresentarono un notevole passo avanti nella formazione delle truppe, fornendo un approccio più pratico e scientifico. Negli anni ‘50 e ‘60, l'introduzione dei primi calcolatori permise lo sviluppo di simulatori digitali rudimentali, utilizzati principalmente nell'aviazione e nella gestione dei missili balistici. Tuttavia, fu l’introduzione della computer grafica negli anni ‘70 e ‘80 a rivoluzionare ulteriormente il settore. Tecnologie come quelle sviluppate nel progetto SIMNET, finanziato dall’U.S. Department of Defence (DoD) e supervisionato dalla DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), consentirono di creare simulazioni distribuite in cui più unità potevano operare in un ambiente virtuale condiviso. Ciò rese possibile simulare ambienti complessi e dinamici con maggiore precisione, migliorando significativamente la preparazione tattica ed operativa delle forze armate, che testarono con successo la nuova tecnologia nel corso dell’operazione Desert Storm nel 1992, durante la prima Guerra del Golfo, nel quadro della nascente Network-centric Warfare (Galetta, 2024a). A partire dagli anni 2000 la DARPA ha continuato con le sue ricerche nel campo del metaverso con il progetto ULTRA-Vis (Urban, Leader, Tactical, Response, Awareness-Vision) . Oggi, VR e AR rappresentano strumenti fondamentali per le forze armate, capaci di rivoluzionare la preparazione militare in ambienti operativi sempre più complessi e dinamici. La loro capacità di migliorare efficacia, sicurezza e preparazione rende tali tecnologie essenziali in un mondo caratterizzato da sfide globali in rapida evoluzione. Attraverso simulazioni incredibilmente realistiche (wargames), i soldati possono prepararsi ad affrontare scenari critici senza esporsi ai rischi dell’addestramento sul campo. Questo articolo approfondisce l'impatto di VR e AR in ambito militare, esaminando non solo i vantaggi pratici ma anche le sfide tecnologiche, le implicazioni sociali, l’impatto psicologico e le questioni etiche legate al loro utilizzo.

Guerre simulate: l’utilizzo della realtà virtuale e aumentata in ambito militare / Galetta, Giuseppe. - In: AGENDA DIGITALE EU. - ISSN 2421-4167. - (2025).

Guerre simulate: l’utilizzo della realtà virtuale e aumentata in ambito militare

Giuseppe Galetta
2025

Abstract

La Realtà Virtuale (VR) e la Realtà Aumentata (AR) hanno contribuito a rivoluzionare diversi settori, primo fra tutti quello dell’addestramento militare. Sin dai primi esperimenti negli anni ‘60, quando i simulatori di volo utilizzavano basi rudimentali di realtà virtuale per addestrare i piloti, fino agli odierni avanzati sistemi immersivi, la tecnologia ha continuato a evolversi. Durante la Guerra Fredda, l’uso di simulatori per la formazione delle truppe nei settori dell'aviazione e della difesa missilistica aumentò significativamente, garantendo addestramenti sicuri e replicabili senza mettere a rischio vite umane o risorse materiali. Il programma TOPGUN della U.S. Navy, istituito nel 1969 e gestito dalla United States Navy Fighter Weapons School, rappresenta un esempio iconico di utilizzo della simulazione avanzata per affinare le competenze dei piloti da combattimento. Con il passare degli anni, l’introduzione di visori più sofisticati (HUD – Head-Up Display) e software interattivi ha permesso la creazione di ambienti sempre più realistici e dinamici. Negli ultimi decenni, i progressi nell’intelligenza artificiale e nell’elaborazione grafica hanno ulteriormente potenziato le capacità di simulazione, consentendo un livello di immersione e personalizzazione senza precedenti. Ad esempio, esercitazioni basate su scenari geopolitici specifici, come le tensioni nel Mar Cinese Meridionale e nell’Indo-Pacifico, hanno permesso di preparare le forze militari a dinamiche strategiche complesse e multiformi. L’evoluzione storica di queste tecnologie militari mostra come l’innovazione tecnologica sia stata sempre strettamente legata alle esigenze strategiche delle forze armate. Durante la Prima Guerra Mondiale, i rudimentali addestramenti militari comprendevano l’uso di modelli in scala e scenari teorici per pianificare le operazioni e studiare i movimenti delle truppe. Nella Seconda Guerra Mondiale, con l’avanzamento tecnologico, furono introdotti dispositivi meccanici, come i primi simulatori di tiro e i sistemi per l'addestramento dei piloti. Questi strumenti, seppur limitati rispetto agli standard moderni, rappresentarono un notevole passo avanti nella formazione delle truppe, fornendo un approccio più pratico e scientifico. Negli anni ‘50 e ‘60, l'introduzione dei primi calcolatori permise lo sviluppo di simulatori digitali rudimentali, utilizzati principalmente nell'aviazione e nella gestione dei missili balistici. Tuttavia, fu l’introduzione della computer grafica negli anni ‘70 e ‘80 a rivoluzionare ulteriormente il settore. Tecnologie come quelle sviluppate nel progetto SIMNET, finanziato dall’U.S. Department of Defence (DoD) e supervisionato dalla DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), consentirono di creare simulazioni distribuite in cui più unità potevano operare in un ambiente virtuale condiviso. Ciò rese possibile simulare ambienti complessi e dinamici con maggiore precisione, migliorando significativamente la preparazione tattica ed operativa delle forze armate, che testarono con successo la nuova tecnologia nel corso dell’operazione Desert Storm nel 1992, durante la prima Guerra del Golfo, nel quadro della nascente Network-centric Warfare (Galetta, 2024a). A partire dagli anni 2000 la DARPA ha continuato con le sue ricerche nel campo del metaverso con il progetto ULTRA-Vis (Urban, Leader, Tactical, Response, Awareness-Vision) . Oggi, VR e AR rappresentano strumenti fondamentali per le forze armate, capaci di rivoluzionare la preparazione militare in ambienti operativi sempre più complessi e dinamici. La loro capacità di migliorare efficacia, sicurezza e preparazione rende tali tecnologie essenziali in un mondo caratterizzato da sfide globali in rapida evoluzione. Attraverso simulazioni incredibilmente realistiche (wargames), i soldati possono prepararsi ad affrontare scenari critici senza esporsi ai rischi dell’addestramento sul campo. Questo articolo approfondisce l'impatto di VR e AR in ambito militare, esaminando non solo i vantaggi pratici ma anche le sfide tecnologiche, le implicazioni sociali, l’impatto psicologico e le questioni etiche legate al loro utilizzo.
2025
Guerre simulate: l’utilizzo della realtà virtuale e aumentata in ambito militare / Galetta, Giuseppe. - In: AGENDA DIGITALE EU. - ISSN 2421-4167. - (2025).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/997285
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