L'articolo consiste di due parti e una conclusione. Nella prima si sostiene la tesi che ha senso la distinzione tra le azioni "ingannare volontariamente" e "mentire", dove la menzogna richiede anche la capacità di usare logicamente un linguaggio elaborato, ed appare un esempio fondamentale di "general intelligence" nel senso di Newell e Simon. Nella seconda parte del lavoro, a proposito del paradosso del mentitore (meglio individuato come dicitore-di-falso), si discute se sia possibile dedurre da motivi puramente logici conseguenze di tipo "fattuale". L'analisi, che coinvolge le relazioni tra verità e informazione, conduce a smascherare l'equivoco secondo cui proposizioni "impossibili" sul piano logico siano anche "impronunciabili" nella realtà. La conclusione cui si arriva, incrociando i risultati precedenti, è che è possibile individuare un "autentico" paradosso del mentitore, espresso al seguente modo: "Se E asserisce che E mente, allora E mente oppure no a seconda che E creda di non mentire oppure di mentire"
Il mentitore al Test di Turing / Guccione, Salvatore; Tortora, Roberto. - In: EPISTEMOLOGIA. - ISSN 0392-9760. - STAMPA. - 21:(1998), pp. 95-110.
Il mentitore al Test di Turing
GUCCIONE, SALVATORE;TORTORA, ROBERTO
1998
Abstract
L'articolo consiste di due parti e una conclusione. Nella prima si sostiene la tesi che ha senso la distinzione tra le azioni "ingannare volontariamente" e "mentire", dove la menzogna richiede anche la capacità di usare logicamente un linguaggio elaborato, ed appare un esempio fondamentale di "general intelligence" nel senso di Newell e Simon. Nella seconda parte del lavoro, a proposito del paradosso del mentitore (meglio individuato come dicitore-di-falso), si discute se sia possibile dedurre da motivi puramente logici conseguenze di tipo "fattuale". L'analisi, che coinvolge le relazioni tra verità e informazione, conduce a smascherare l'equivoco secondo cui proposizioni "impossibili" sul piano logico siano anche "impronunciabili" nella realtà. La conclusione cui si arriva, incrociando i risultati precedenti, è che è possibile individuare un "autentico" paradosso del mentitore, espresso al seguente modo: "Se E asserisce che E mente, allora E mente oppure no a seconda che E creda di non mentire oppure di mentire"I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.