L'analisi dei legami tra la crescita delle dimensioni finanziarie dell'economia e del prodotto interno lordo reale pro capite tra l'Unificazione italiana e la Grande Guerra non costituisce un terreno molto praticato nella storia economica e delle istituzioni finanziarie. Il risultato principale degli studi più accreditati (R.W. Goldsmith, S. Zecchini 1975; A.M. Biscaini, P. Ciocca 1979; G. Della Torre 2000) non è stato particolarmente incoraggiante, in quanto nell'immediato periodo postunitario (sino agli anni Novanta) la correlazione si mostrava molto debole e, in uno dei lavori, addirittura di segno negativo, cioè "errato". Era solo dal finire dell'Ottocento, invece, che il legame statistico tra i due poli risultava positivo, ma di entità moderatamente decisa. La correlazione tra financial deepening e crescita reale è stata, pertanto, in quella letteratura, giudicata "vaga e irregolare". L'idea di fondo sviluppata in questo lavoro è stata quella di testare nuovamente tale correlazione alla luce di due integrazioni nelle informazioni finanziarie e reali: la prima di natura analitica e metodologica; la seconda essenzialmente statistica. Con la prima, si è ridefinito il parametro utilizzato nella misurazione della dimensione finanziaria dell'economia (il "saggio di interrelazione finanziaria" di Goldsmith) in modo più pertinente rispetto all'obiettivo di misurare l'entità della finanza all'"interno" dell'economia nazionale. Si è cioè depurata la "sovrastruttura finanziaria" della quota del debito pubblico detenuto all'estero, di particolare rilievo sino alla grande conversione della rendita del 1906. Con la seconda integrazione si sono utilizzate le nuove serie del PIL reale pro capite elaborate di recente da Stefano Fenoaltea e Paolo Malanima, sostituendole nell'elaborazione statistica alla vecchia serie dell'ISTAT. I risultati ottenuti, seppure suscettibili di ulteriori approfondimenti, danno ragione della revisione condotta. Un primo risultato è costituito dall'individuazione di un'unica fase di sviluppo finanziario tra Unificazione e Grande Guerra: con ciò, la partizione nei due sottoperiodi prima e dopo la crisi degli anni Novanta, che emergeva nella letteratura preesistente, sembra radicalmente ridimensionata. Il secondo risultato implica un grado di correlazione tra financial deepening e PIL reale pro capite piuttosto forte (e statisticamente significativo) nell'intero arco temporale e nei due sottoperiodi 1861-90 e 1891-1914, in particolare sino agli anni Novanta.
Growth of the Italian Financial system after political unification 1861-1914: financial deepening and/or statistical and methodological biases? / Schisani, MARIA CARMELA; G., DELLA TORRE; M., Coccia; V., DE LEONARDIS. - In: RIVISTA DI STORIA ECONOMICA. - ISSN 0393-3415. - STAMPA. - anno XXIV, agosto 2008:2(2008), pp. 135-173. [10.1410/27424]
Growth of the Italian Financial system after political unification 1861-1914: financial deepening and/or statistical and methodological biases?
SCHISANI, MARIA CARMELA;
2008
Abstract
L'analisi dei legami tra la crescita delle dimensioni finanziarie dell'economia e del prodotto interno lordo reale pro capite tra l'Unificazione italiana e la Grande Guerra non costituisce un terreno molto praticato nella storia economica e delle istituzioni finanziarie. Il risultato principale degli studi più accreditati (R.W. Goldsmith, S. Zecchini 1975; A.M. Biscaini, P. Ciocca 1979; G. Della Torre 2000) non è stato particolarmente incoraggiante, in quanto nell'immediato periodo postunitario (sino agli anni Novanta) la correlazione si mostrava molto debole e, in uno dei lavori, addirittura di segno negativo, cioè "errato". Era solo dal finire dell'Ottocento, invece, che il legame statistico tra i due poli risultava positivo, ma di entità moderatamente decisa. La correlazione tra financial deepening e crescita reale è stata, pertanto, in quella letteratura, giudicata "vaga e irregolare". L'idea di fondo sviluppata in questo lavoro è stata quella di testare nuovamente tale correlazione alla luce di due integrazioni nelle informazioni finanziarie e reali: la prima di natura analitica e metodologica; la seconda essenzialmente statistica. Con la prima, si è ridefinito il parametro utilizzato nella misurazione della dimensione finanziaria dell'economia (il "saggio di interrelazione finanziaria" di Goldsmith) in modo più pertinente rispetto all'obiettivo di misurare l'entità della finanza all'"interno" dell'economia nazionale. Si è cioè depurata la "sovrastruttura finanziaria" della quota del debito pubblico detenuto all'estero, di particolare rilievo sino alla grande conversione della rendita del 1906. Con la seconda integrazione si sono utilizzate le nuove serie del PIL reale pro capite elaborate di recente da Stefano Fenoaltea e Paolo Malanima, sostituendole nell'elaborazione statistica alla vecchia serie dell'ISTAT. I risultati ottenuti, seppure suscettibili di ulteriori approfondimenti, danno ragione della revisione condotta. Un primo risultato è costituito dall'individuazione di un'unica fase di sviluppo finanziario tra Unificazione e Grande Guerra: con ciò, la partizione nei due sottoperiodi prima e dopo la crisi degli anni Novanta, che emergeva nella letteratura preesistente, sembra radicalmente ridimensionata. Il secondo risultato implica un grado di correlazione tra financial deepening e PIL reale pro capite piuttosto forte (e statisticamente significativo) nell'intero arco temporale e nei due sottoperiodi 1861-90 e 1891-1914, in particolare sino agli anni Novanta.File | Dimensione | Formato | |
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