L’italianizzazione ha prodotto in Campania esiti molto differenziati in diatopia e diastratia, che vanno da un monolinguismo italiano a una ancor diffusa diglossia, fino a manifestazioni di bilinguismo e a significativi residui di monolinguismo dialettale. Questo quadro necessita tuttavia di approfondimenti e analisi anche statistiche degli usi reali, sia per¬ché la frammentazione dei comportamenti è profonda e crescente, sia perché la realtà lingui¬stica è in continuo e rapido divenire: se infatti sempre più campani hanno nel proprio repertorio uno o più livelli di italiano, è vero anche che i dialetti resistono con forza insospettata alla pressione italia-nizzante; inoltre mutano in fretta gli atteggiamenti individuali e sociali verso i dialetti e l’italiano. Per ottenere dati concreti e attuali su tale complessa situazione abbiamo prodotto un questionario, som¬ministrato a circa 3000 persone, distribuite sull’intero territorio regionale, alle quali sono state poste do¬¬mande su: a) varietà usate oggi in famiglia; b) varietà usate oggi fuori della famiglia; c) varietà usate nella scuola e nella famiglia d’origine; d) varietà acquisita come L1. Inoltre al raccoglitore si chiede di indicare e) le varietà usate dall’intervistato durante l’intervista. Si sta così raccogliendo una vasta casistica di comportamenti individuali, familiari e microareali, che verrà incrociata con i dati sociobiografici dei soggetti. Il questionario consentirà inoltre di osservare l’evoluzione degli usi a partire dalla generazione dei genitori dei più anziani tra gli intervistati, e di schizzare uno spaccato di storia degli usi linguistici lungo gran parte del XX secolo.
Un’indagine sugli usi linguistici a Napoli e in Campania / Bianchi, Patricia; DE BLASI, Nicola; Maturi, Pietro. - STAMPA. - 3:(2007), pp. 15-28.
Un’indagine sugli usi linguistici a Napoli e in Campania
BIANCHI, PATRICIA;DE BLASI, NICOLA;MATURI, PIETRO
2007
Abstract
L’italianizzazione ha prodotto in Campania esiti molto differenziati in diatopia e diastratia, che vanno da un monolinguismo italiano a una ancor diffusa diglossia, fino a manifestazioni di bilinguismo e a significativi residui di monolinguismo dialettale. Questo quadro necessita tuttavia di approfondimenti e analisi anche statistiche degli usi reali, sia per¬ché la frammentazione dei comportamenti è profonda e crescente, sia perché la realtà lingui¬stica è in continuo e rapido divenire: se infatti sempre più campani hanno nel proprio repertorio uno o più livelli di italiano, è vero anche che i dialetti resistono con forza insospettata alla pressione italia-nizzante; inoltre mutano in fretta gli atteggiamenti individuali e sociali verso i dialetti e l’italiano. Per ottenere dati concreti e attuali su tale complessa situazione abbiamo prodotto un questionario, som¬ministrato a circa 3000 persone, distribuite sull’intero territorio regionale, alle quali sono state poste do¬¬mande su: a) varietà usate oggi in famiglia; b) varietà usate oggi fuori della famiglia; c) varietà usate nella scuola e nella famiglia d’origine; d) varietà acquisita come L1. Inoltre al raccoglitore si chiede di indicare e) le varietà usate dall’intervistato durante l’intervista. Si sta così raccogliendo una vasta casistica di comportamenti individuali, familiari e microareali, che verrà incrociata con i dati sociobiografici dei soggetti. Il questionario consentirà inoltre di osservare l’evoluzione degli usi a partire dalla generazione dei genitori dei più anziani tra gli intervistati, e di schizzare uno spaccato di storia degli usi linguistici lungo gran parte del XX secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.