Il Negramaro e la Malvasia Nera di Lecce costituiscono due vitigni autoctoni pugliesi molto diffusi nella penisola salentina, impiegati per la produzione di diversi vini DOC ed IGT come il Salice Salentino DOC, il Copertino DOC ed il famoso Cappello di Prete IGT. In genere negli uvaggi il Negramaro costituisce l’80% e la Malvasia nera il restante 20%. In questo lavoro è stata condotta una caratterizzazione chimica delle uve dei due vitigni, in due annate consecutive, in vigneti situati nell’area DOC Salice Salentino. I due vitigni erano allevati a controspalliera a doppio cordone speronato, mentre l’età media delle piante era di 25 anni con una produzione per ettaro di 110 Qli. In entrambe le annate fu registrata una maggiore acidità titolabile delle uve Malvasia nera, attribuibile ad un maggior contenuto in acido malico. Nel Negramaro è stato rilevato, invece, un maggior contenuto in antociani legati all’ac. p-cumarico ed acetilati. In conclusione l’uvaggio Negramaro-Malvasia Nera permette di ottenere un vino più equilibrato, rotondo e stabile, grazie al contributo in forme antocianiche acetiliche e p-cumariliche del Negramaro, ed in acidi organici della Malvasia Nera.
Le ragioni tecnologiche di un uvaggio antico: Negramaro-Malvasia di Lecce / Trani, A.; Loizzo, P.; Faccia, M.; SPAGNA MUSSO, Salvatore; LA NOTTE, E.; DI LUCCIA, A.. - ELETTRONICO. - 9:(2009), pp. 431-435. (Intervento presentato al convegno IX Congresso Italiano di Scienza e Tecnologia degli Alimenti (CISETA) tenutosi a Milano nel 11).
Le ragioni tecnologiche di un uvaggio antico: Negramaro-Malvasia di Lecce
SPAGNA MUSSO, SALVATORE;
2009
Abstract
Il Negramaro e la Malvasia Nera di Lecce costituiscono due vitigni autoctoni pugliesi molto diffusi nella penisola salentina, impiegati per la produzione di diversi vini DOC ed IGT come il Salice Salentino DOC, il Copertino DOC ed il famoso Cappello di Prete IGT. In genere negli uvaggi il Negramaro costituisce l’80% e la Malvasia nera il restante 20%. In questo lavoro è stata condotta una caratterizzazione chimica delle uve dei due vitigni, in due annate consecutive, in vigneti situati nell’area DOC Salice Salentino. I due vitigni erano allevati a controspalliera a doppio cordone speronato, mentre l’età media delle piante era di 25 anni con una produzione per ettaro di 110 Qli. In entrambe le annate fu registrata una maggiore acidità titolabile delle uve Malvasia nera, attribuibile ad un maggior contenuto in acido malico. Nel Negramaro è stato rilevato, invece, un maggior contenuto in antociani legati all’ac. p-cumarico ed acetilati. In conclusione l’uvaggio Negramaro-Malvasia Nera permette di ottenere un vino più equilibrato, rotondo e stabile, grazie al contributo in forme antocianiche acetiliche e p-cumariliche del Negramaro, ed in acidi organici della Malvasia Nera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.