Pietra miliare nel panorama della poesia italiana del Novecento, Leonardo Sinisgalli (1908-1981) percorre, senza ombra di incertezza, anche i sentieri della prosa; e lo fa in un modo personalissimo: la sua mente, improntata alla razionalità del matematico, ma al contempo aperta all'eclettismo e alla versatilità sperimentale del poeta, accoglie il "cosmos" e il "caos", lo specchio lacustre e l'oceano in tempesta, i ghiacci polari e il magma incandescente dei vulcani. Le due raccolte "Fiori pari fiori dispari" (1945) e "Belliboschi" (1948) ospitano prose memorialistiche e racconti - a nostro giudizio alquanto trascurati dalla critica - in cui l'autore rivive i suoi primi anni trascorsi al paese natale, Montemurro, nella provincia potentina, e quelli della giovinezza; da esse traspare una sensibilità inquieta, che testimonia la compresenza antagonistica di una coscienza etica implacabilmente vigile e di un indomito spirito dionisiaco. Da tale connubio si origina una prosa estremamente mossa, ricca, penetrante, dalle improvvise accensioni stilistiche, che sorprende per l'originalità degli esiti nonché per la forza della pronunzia soggettiva.
Lo scriba e la memoria. Le prose narrative di Leonardo Sinisgalli / DE CRESCENZO, Assunta. - In: IL VELTRO. - ISSN 0042-3254. - STAMPA. - 3-6 Anno LIV maggio-dicembre 2010(2010), pp. 177-191.
Lo scriba e la memoria. Le prose narrative di Leonardo Sinisgalli
DE CRESCENZO, ASSUNTA
2010
Abstract
Pietra miliare nel panorama della poesia italiana del Novecento, Leonardo Sinisgalli (1908-1981) percorre, senza ombra di incertezza, anche i sentieri della prosa; e lo fa in un modo personalissimo: la sua mente, improntata alla razionalità del matematico, ma al contempo aperta all'eclettismo e alla versatilità sperimentale del poeta, accoglie il "cosmos" e il "caos", lo specchio lacustre e l'oceano in tempesta, i ghiacci polari e il magma incandescente dei vulcani. Le due raccolte "Fiori pari fiori dispari" (1945) e "Belliboschi" (1948) ospitano prose memorialistiche e racconti - a nostro giudizio alquanto trascurati dalla critica - in cui l'autore rivive i suoi primi anni trascorsi al paese natale, Montemurro, nella provincia potentina, e quelli della giovinezza; da esse traspare una sensibilità inquieta, che testimonia la compresenza antagonistica di una coscienza etica implacabilmente vigile e di un indomito spirito dionisiaco. Da tale connubio si origina una prosa estremamente mossa, ricca, penetrante, dalle improvvise accensioni stilistiche, che sorprende per l'originalità degli esiti nonché per la forza della pronunzia soggettiva.File | Dimensione | Formato | |
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