L’abitare contemporaneo, inteso nella sua accezione pubblica e collettiva, e quale esperienza di relazioni tra società e luogo, mostra un evidente senso di disorientamento e spaesamento rispetto alla con-fusione e frammentazione dello spazio che accoglie, inoltre, una pluralità di pratiche sociali mutevoli e dinamiche. I luoghi della città, nelle sue variegate tipologie da quelle consolidate e rassicuranti (centro storico, quartieri unitari, aree funzionali, ecc.) a quelli nuovi e destrutturanti (non-luoghi, iperluoghi, ecc.), rappresentano contenitori non neutrali di flussi plurimi di fruitori. I modi di abitare sono il risultato di questa interazione tra frammentazione fisica e residuale con l’accelerazione delle pratiche sociali. L’abitare contemporaneo, nella ricerca di “radicamento” entro spazi frammentati e disomogenei, necessità di un ripensamento della forma e uso dello spazio pubblico, estesamente dilatato e residuale. Tuttavia molti degli spazi pubblici contemporanei sono percepiti come luoghi della paura e dell’inquietudine, ostili all’accoglienza e incapaci di “accomunare” differenti gruppi sociali su pratiche condivisibili. Le ragioni della crescente percezione d’insicurezza sono state indagate e descritte in numerosi studi analitici pluridisciplinari che evidenziano i caratteri strutturali che contraddistinguono la società contemporanea, tuttavia anche le connotazioni fisiche della marginalità e dell’ipertrofia dello spazio contribuiscono ad alimentare le paure.
Progetto urbanistico e sicurezza / Acierno, Antonio. - In: PLANUM. - ISSN 1723-0993. - (2011), pp. 2-10.
Progetto urbanistico e sicurezza
ACIERNO, ANTONIO
2011
Abstract
L’abitare contemporaneo, inteso nella sua accezione pubblica e collettiva, e quale esperienza di relazioni tra società e luogo, mostra un evidente senso di disorientamento e spaesamento rispetto alla con-fusione e frammentazione dello spazio che accoglie, inoltre, una pluralità di pratiche sociali mutevoli e dinamiche. I luoghi della città, nelle sue variegate tipologie da quelle consolidate e rassicuranti (centro storico, quartieri unitari, aree funzionali, ecc.) a quelli nuovi e destrutturanti (non-luoghi, iperluoghi, ecc.), rappresentano contenitori non neutrali di flussi plurimi di fruitori. I modi di abitare sono il risultato di questa interazione tra frammentazione fisica e residuale con l’accelerazione delle pratiche sociali. L’abitare contemporaneo, nella ricerca di “radicamento” entro spazi frammentati e disomogenei, necessità di un ripensamento della forma e uso dello spazio pubblico, estesamente dilatato e residuale. Tuttavia molti degli spazi pubblici contemporanei sono percepiti come luoghi della paura e dell’inquietudine, ostili all’accoglienza e incapaci di “accomunare” differenti gruppi sociali su pratiche condivisibili. Le ragioni della crescente percezione d’insicurezza sono state indagate e descritte in numerosi studi analitici pluridisciplinari che evidenziano i caratteri strutturali che contraddistinguono la società contemporanea, tuttavia anche le connotazioni fisiche della marginalità e dell’ipertrofia dello spazio contribuiscono ad alimentare le paure.File | Dimensione | Formato | |
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