Nel saggio si sono volute evidenziare le innovazioni nell’iconografia e cartografia urbana attuate nel Cinquecento e come queste sono da individuarsi proprio nella scelta operata dei punti di vista da cui traguardare la città per rappresentarle in “carte”. In questa operazione risulta con forte evidenza lo stretto legame tra iconografia e storia urbana. L’innovazione maggiore del Cinquecento è certo da riscontrarsi nella specifica volontà di conoscenza dell’urbano rivolta nella rappresentazione dal vero, tramite il rilievo, della città storica. È con l’operazione dei “ritratti di città” che si pone all’attenzione del grande pubblico il rinnovato impianto urbano ed il ricco patrimonio architettonico delle città nel Cinquecento tramite le nuove tecniche della rappresentazione urbana in una complessità di varie collaborazioni di esperti: tecnici ed artisti, architetti e cartografi. Si formano in questo secolo i nuovi prototipi di ritratti di città. Nel saggio ci si è soffermati su gli “artifici”e escogitati dagli autori per ritrarre in una sola vista “il vero ritratto delle città”. In particolare si sono analizzate le piante “in alzato” le iconografie urbane prospettiche “autonome” più rappresentative e innovative realizzate ad iniziare dai primi anni del secolo, quale l’impresa cartografica della “Venezia MD” di Jacopo dé Barbari, fino alla fine del secolo con la “Sena Vetus Civitatis Virginia” di Francesco Vanni. In questo excursus delle “carte di città”si opera una suddivisione delle iconografie in ragione della scelta operata del punto di vista da parte dell’autore e delle sue modificazioni o permanenze durante i secoli mettendo in evidenza la nascita di alcuni prototipi per alcune città. I confini della città nelle immagini del Cinquecento non sono più debitori ad un segno convenzionale o simbolico, ma le città di Napoli, Costantinopoli, Venezia , Roma , Siena, ecc., ci appaiono nella loro articolazione reale, costruita e voluta in un’unica visione: le iconografie “autonome” . Così l’opera cartografica monumentale della “Venezia MD” sulla base di un’operazione complessa di rilevamento, aberrazioni visive volute dall’autore con la collaborazione di più esperti definisce un’immagine reale unitaria della città lagunare. Esiste nella cartografia urbana cinquecentesca una stretta correlazione tra le trasformazione urbane e le scelte rappresentative della città; queste modifiche sono spesso legate ad un cambiamento del punto di vista da cui traguardare la città nella rappresentazione urbana: emblematico il caso di Siena ad opera del Vanni, analizzato nel saggio. Come si è chiarito nell’introduzione al volume (curato con U. Soragni) e al saggio negli anni che sono intercorsi tra lo svolgimento dei 4 convegni sui “I Punti di vista” tra il 2003 e il 2004, promossi secondo le indicazioni di metodo messe in campo da Enrico Guidoni, la letteratura di argomento iconografico e cartografico si è ulteriormente arricchita approfondendo alcuni temi specifici della storia della cartografia urbana, in particolare per quanto riguarda il Cinquecento ed il Seicento. Risulta evidente dall’analisi condotta che gli studi più aggiornati sulla ricerca iconografica svolgono negli ultimi anni un momento di confronto tra le diverse immagini prodotte per la messa a punto di una comune metodologia di indagine. La ricerca iconografica e cartografica si rivolge ad un pubblico oggi sempre più vasto di ricercatori e di studiosi ampliando così notevolmente gli interessi da un campo di singoli esperti al più ampio patrimonio di studi riguardanti la storia urbana, territoriale e del paesaggio.

Le "innovazioni" nell'iconografia urbana del Cinquecento europeo nella scelta dei punti di vista / Colletta, Teresa. - In: STORIA DELL'URBANISTICA. - ISSN 2035-8733. - STAMPA. - 1:n.2.1(2010), pp. 111-140.

Le "innovazioni" nell'iconografia urbana del Cinquecento europeo nella scelta dei punti di vista

COLLETTA, TERESA
2010

Abstract

Nel saggio si sono volute evidenziare le innovazioni nell’iconografia e cartografia urbana attuate nel Cinquecento e come queste sono da individuarsi proprio nella scelta operata dei punti di vista da cui traguardare la città per rappresentarle in “carte”. In questa operazione risulta con forte evidenza lo stretto legame tra iconografia e storia urbana. L’innovazione maggiore del Cinquecento è certo da riscontrarsi nella specifica volontà di conoscenza dell’urbano rivolta nella rappresentazione dal vero, tramite il rilievo, della città storica. È con l’operazione dei “ritratti di città” che si pone all’attenzione del grande pubblico il rinnovato impianto urbano ed il ricco patrimonio architettonico delle città nel Cinquecento tramite le nuove tecniche della rappresentazione urbana in una complessità di varie collaborazioni di esperti: tecnici ed artisti, architetti e cartografi. Si formano in questo secolo i nuovi prototipi di ritratti di città. Nel saggio ci si è soffermati su gli “artifici”e escogitati dagli autori per ritrarre in una sola vista “il vero ritratto delle città”. In particolare si sono analizzate le piante “in alzato” le iconografie urbane prospettiche “autonome” più rappresentative e innovative realizzate ad iniziare dai primi anni del secolo, quale l’impresa cartografica della “Venezia MD” di Jacopo dé Barbari, fino alla fine del secolo con la “Sena Vetus Civitatis Virginia” di Francesco Vanni. In questo excursus delle “carte di città”si opera una suddivisione delle iconografie in ragione della scelta operata del punto di vista da parte dell’autore e delle sue modificazioni o permanenze durante i secoli mettendo in evidenza la nascita di alcuni prototipi per alcune città. I confini della città nelle immagini del Cinquecento non sono più debitori ad un segno convenzionale o simbolico, ma le città di Napoli, Costantinopoli, Venezia , Roma , Siena, ecc., ci appaiono nella loro articolazione reale, costruita e voluta in un’unica visione: le iconografie “autonome” . Così l’opera cartografica monumentale della “Venezia MD” sulla base di un’operazione complessa di rilevamento, aberrazioni visive volute dall’autore con la collaborazione di più esperti definisce un’immagine reale unitaria della città lagunare. Esiste nella cartografia urbana cinquecentesca una stretta correlazione tra le trasformazione urbane e le scelte rappresentative della città; queste modifiche sono spesso legate ad un cambiamento del punto di vista da cui traguardare la città nella rappresentazione urbana: emblematico il caso di Siena ad opera del Vanni, analizzato nel saggio. Come si è chiarito nell’introduzione al volume (curato con U. Soragni) e al saggio negli anni che sono intercorsi tra lo svolgimento dei 4 convegni sui “I Punti di vista” tra il 2003 e il 2004, promossi secondo le indicazioni di metodo messe in campo da Enrico Guidoni, la letteratura di argomento iconografico e cartografico si è ulteriormente arricchita approfondendo alcuni temi specifici della storia della cartografia urbana, in particolare per quanto riguarda il Cinquecento ed il Seicento. Risulta evidente dall’analisi condotta che gli studi più aggiornati sulla ricerca iconografica svolgono negli ultimi anni un momento di confronto tra le diverse immagini prodotte per la messa a punto di una comune metodologia di indagine. La ricerca iconografica e cartografica si rivolge ad un pubblico oggi sempre più vasto di ricercatori e di studiosi ampliando così notevolmente gli interessi da un campo di singoli esperti al più ampio patrimonio di studi riguardanti la storia urbana, territoriale e del paesaggio.
2010
Le "innovazioni" nell'iconografia urbana del Cinquecento europeo nella scelta dei punti di vista / Colletta, Teresa. - In: STORIA DELL'URBANISTICA. - ISSN 2035-8733. - STAMPA. - 1:n.2.1(2010), pp. 111-140.
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