La Campania è una regione nella quale le condizioni ambientali e l’articolazione dell’offerta costituiscono ottimi requisiti di base per lo sviluppo di una florida attività enoturistica, che potrebbe essere un fattore decisivo per l’espansione e il rafforzamento di una moltitudine di aziende piccolissime, piccole e medie, e quindi lo strumento per una maggiore valorizzazione del potenziale viticolo regionale. Per questo motivo l’amministrazione regionale reagì agli stimoli della Legge nazionale sulle Strade del Vino (SDV) 268/99 varando con il DGR 3504/01 la normativa regionale di riferimento. Questa non prevedeva forme di sostegno finanzio diretto alla costituzione delle Strade del Vino ma aveva lo scopo di garantire che le iniziative di valorizzazione dei percorsi enologici assicurassero il massimo coinvolgimento delle strutture di produzione e commercializzazione esistente a livello locale (numero minimo di adesioni per ciascuna delle categorie interessate) e la qualità dei servizi offerti (standard minimi). La normativa prevedeva che perché si potesse riconoscere una SDV era necessario che si costituisse un Comitato Promotore che aveva il compito di completare un iter ben preciso. Una volta riconosciuta una Strada doveva essere gestita da un Comitato sulla base di uno Statuto, doveva essere identificata da un logo distintivo e dotata di una cartellonistica idonea a guidare il pubblico lungo i diversi itinerari, consentendo di raggiungere facilmente gli uffici informazione, le aziende vitivinicole e gli altri soggetti aderenti alla Strada (agriturismi, ristoranti, enoteche, artigiani, aziende agricole con altre produzioni tipiche). Inoltre, la normativa prescriveva che le aziende aderenti fossero in condizione di offrire alcuni servizi minimi precisamente individuati per ciascuna categoria, e indicava anche i servizi di livello più elevato non obbligatori che si indicavano come auspicabili (strutture di accoglienza, personale adeguatamente preparato, organizzazione di attività didattiche e di visita, presenza di materiale informativo, etc.). La risposta della comunità vitivinicola alla sollecitazione dell’amministrazione regionale fu certamente pronta; alla promulgazione della normativa regionale fece rapidamente seguito la costituzione di numerosi comitati promotori di Strade del Vino in tutte le province campane, nonostante che le difficoltà insite nel percorso che si voleva intraprendere apparissero immediatamente rilevanti. Da allora è iniziato un percorso che dopo 9 anni non può ancora dirsi concluso. Se appare ormai completato l’iter istituzionale della costituzione delle Strade del Vino ancora lontano appare il raggiungimento di una loro piena funzionalità e quindi l’obiettivo di sfruttare in modo pieno le loro potenzialità in termini di sviluppo della competitività della filiera e di contributo all’economia locale. Questo testo ha l’obiettivo di documentare quanto avvenuto in Campania partendo da una presentazione della situazione del mercato enoturistico all’epoca della costituzione delle SDV per giungere ad una valutazione della situazione attuale. Vengono quindi presentati in primo luogo il metodo ed i risultati di due indagini svolte tra il 2004 e il 2005. La prima indagine, si poneva come obiettivo l’analisi dell’offerta dei servizi enoturistici espressa dalle imprese che avevano dato vita alle SDV; mentre, la seconda indagine aveva sia lo scopo di descrivere le caratteristiche della domanda che le imprese enoturistiche campane avrebbero dovuto soddisfare, nonché, la soddisfazione degli enoturisti rispetto all’offerta regionale. Dalle indagini era scaturito un quadro piuttosto problematico e nella seconda parte del testo si illustrano le azioni di indirizzo e assistenza intraprese dall’amministrazione regionale e inoltre, un’analisi delle criticità tuttora esistenti che possono essere considerate alla base del non ancora completo dispiegamento delle potenzialità dell’enoturismo in Campania.
Lo sviluppo del sistema enoturistico in Campania / Cembalo, Luigi; Piscitelli, Alfonso; Pomarici, Eugenio; Sardone, R.. - STAMPA. - (2011), pp. 106-124.
Lo sviluppo del sistema enoturistico in Campania
CEMBALO, LUIGI;PISCITELLI, ALFONSO;POMARICI, EUGENIO;
2011
Abstract
La Campania è una regione nella quale le condizioni ambientali e l’articolazione dell’offerta costituiscono ottimi requisiti di base per lo sviluppo di una florida attività enoturistica, che potrebbe essere un fattore decisivo per l’espansione e il rafforzamento di una moltitudine di aziende piccolissime, piccole e medie, e quindi lo strumento per una maggiore valorizzazione del potenziale viticolo regionale. Per questo motivo l’amministrazione regionale reagì agli stimoli della Legge nazionale sulle Strade del Vino (SDV) 268/99 varando con il DGR 3504/01 la normativa regionale di riferimento. Questa non prevedeva forme di sostegno finanzio diretto alla costituzione delle Strade del Vino ma aveva lo scopo di garantire che le iniziative di valorizzazione dei percorsi enologici assicurassero il massimo coinvolgimento delle strutture di produzione e commercializzazione esistente a livello locale (numero minimo di adesioni per ciascuna delle categorie interessate) e la qualità dei servizi offerti (standard minimi). La normativa prevedeva che perché si potesse riconoscere una SDV era necessario che si costituisse un Comitato Promotore che aveva il compito di completare un iter ben preciso. Una volta riconosciuta una Strada doveva essere gestita da un Comitato sulla base di uno Statuto, doveva essere identificata da un logo distintivo e dotata di una cartellonistica idonea a guidare il pubblico lungo i diversi itinerari, consentendo di raggiungere facilmente gli uffici informazione, le aziende vitivinicole e gli altri soggetti aderenti alla Strada (agriturismi, ristoranti, enoteche, artigiani, aziende agricole con altre produzioni tipiche). Inoltre, la normativa prescriveva che le aziende aderenti fossero in condizione di offrire alcuni servizi minimi precisamente individuati per ciascuna categoria, e indicava anche i servizi di livello più elevato non obbligatori che si indicavano come auspicabili (strutture di accoglienza, personale adeguatamente preparato, organizzazione di attività didattiche e di visita, presenza di materiale informativo, etc.). La risposta della comunità vitivinicola alla sollecitazione dell’amministrazione regionale fu certamente pronta; alla promulgazione della normativa regionale fece rapidamente seguito la costituzione di numerosi comitati promotori di Strade del Vino in tutte le province campane, nonostante che le difficoltà insite nel percorso che si voleva intraprendere apparissero immediatamente rilevanti. Da allora è iniziato un percorso che dopo 9 anni non può ancora dirsi concluso. Se appare ormai completato l’iter istituzionale della costituzione delle Strade del Vino ancora lontano appare il raggiungimento di una loro piena funzionalità e quindi l’obiettivo di sfruttare in modo pieno le loro potenzialità in termini di sviluppo della competitività della filiera e di contributo all’economia locale. Questo testo ha l’obiettivo di documentare quanto avvenuto in Campania partendo da una presentazione della situazione del mercato enoturistico all’epoca della costituzione delle SDV per giungere ad una valutazione della situazione attuale. Vengono quindi presentati in primo luogo il metodo ed i risultati di due indagini svolte tra il 2004 e il 2005. La prima indagine, si poneva come obiettivo l’analisi dell’offerta dei servizi enoturistici espressa dalle imprese che avevano dato vita alle SDV; mentre, la seconda indagine aveva sia lo scopo di descrivere le caratteristiche della domanda che le imprese enoturistiche campane avrebbero dovuto soddisfare, nonché, la soddisfazione degli enoturisti rispetto all’offerta regionale. Dalle indagini era scaturito un quadro piuttosto problematico e nella seconda parte del testo si illustrano le azioni di indirizzo e assistenza intraprese dall’amministrazione regionale e inoltre, un’analisi delle criticità tuttora esistenti che possono essere considerate alla base del non ancora completo dispiegamento delle potenzialità dell’enoturismo in Campania.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.