The paper concerns eleven urban chronicles written in Southern Italy between the 15th-16th centuries (Angeluccio, Ferraiolo, Fuscolillo, Gallo, Notar Giacomo, Guarino, Passero, Ricci, Tummolillo and two anonimous works). It identifies the documentary sources used by the authors (public records; records of the universitas i.e. the communal government, the seggi/seats in Naples and the religious communities; documents coming from outside the Kingdom), the sites and methods by which they were found (personal participation to public events; direct or indirect access to the institutions that produced or received the documents; re-use of historical narrations quoting documents). The documents were probably read by the chroniclers in the “libri di cancelleria”, a kind of miscellaneous chanchery registers produced by urban officers. Such registers functioned also as textual models for the chronicles, which reproduced the same textual structure, the use of Latin and vernacular, and the combined use of summaries and full quotations of documents. The dietari (annals) of Catalan towns could be compared to such Italian registers, and they were the source and the model for chronicles like the one attributed to Melcion Miralles (15th sec.). The chronicles analysed in the present work are homogeneous not only because of their annalistic pattern and the focus on the city, shared also by other historical texts, but because their authors, who came from the urban “middle class” and didn’t have knowledge of ancient historiografical models, thoroughly searched for documentary evidence, albeit the unskilfull results. They aimed to be real historians of their own age. // L’intervento, che riguarda undici cronache cittadine dell’Italia meridionale scritte tra XV e XVI secolo (Angeluccio, Ferraiolo, Fuscolillo, Gallo, Notar Giacomo, Guarino, Passero, Ricci, Tummolillo e due testi anonimi), identifica le fonti documentarie utilizzate dagli autori (atti di autorità pubbliche del regno; atti dell’universitas o amministrazione municipale, del seggio a Napoli e di comunità religiose; atti di provenienza esterna), i luoghi e le modalità del loro reperimento (partecipazione diretta agli eventi, contiguità rispetto ai luoghi di produzione e ricezione della documentazione, acquisizione indiretta tramite le narrazioni precedenti ). Il luogo di reperimento delle fonti documentarie e il modello testuale più vicini sembrano essere alcuni registri dei collegi cittadini (i “libri di cancelleria” dell’universitas, del seggio, del capitolo della cattedrale), simili alle cronache per l’organizzazione del testo, la commistione di lingue diverse, la coesistenza di registrazioni e di inserzioni documentarie. Una situazione analoga si riscontra nei paesi catalani: i dietari delle città, paragonabili ai libri di cancelleria del Meridione d’Italia, furono fonte e modello della cronaca attribuita a Melcion Miralles (XV sec.). Le cronache prese in esame sono omogenee non per la struttura annalistica e l’attenzione alla città, comune ad altri testi, ma perché gli autori, appartenenti al ceto mediano ed estranei ai modelli della storiografia antica, ricercano tenacemente la prova documentaria, seppur con risultati maldestri. Essi vogliono essere storici della contemporaneità, nel senso che noi oggi diamo a questa espressione.

Fonti documentarie e costruzione della notizia nelle cronache cittadine dell’Italia meridionale (secoli XV-XVI) / Senatore, Francesco. - In: BULLETTINO DELL'ISTITUTO STORICO ITALIANO PER IL MEDIO EVO. - ISSN 1127-6096. - 116:(2014), pp. 279-333.

Fonti documentarie e costruzione della notizia nelle cronache cittadine dell’Italia meridionale (secoli XV-XVI)

SENATORE, FRANCESCO
2014

Abstract

The paper concerns eleven urban chronicles written in Southern Italy between the 15th-16th centuries (Angeluccio, Ferraiolo, Fuscolillo, Gallo, Notar Giacomo, Guarino, Passero, Ricci, Tummolillo and two anonimous works). It identifies the documentary sources used by the authors (public records; records of the universitas i.e. the communal government, the seggi/seats in Naples and the religious communities; documents coming from outside the Kingdom), the sites and methods by which they were found (personal participation to public events; direct or indirect access to the institutions that produced or received the documents; re-use of historical narrations quoting documents). The documents were probably read by the chroniclers in the “libri di cancelleria”, a kind of miscellaneous chanchery registers produced by urban officers. Such registers functioned also as textual models for the chronicles, which reproduced the same textual structure, the use of Latin and vernacular, and the combined use of summaries and full quotations of documents. The dietari (annals) of Catalan towns could be compared to such Italian registers, and they were the source and the model for chronicles like the one attributed to Melcion Miralles (15th sec.). The chronicles analysed in the present work are homogeneous not only because of their annalistic pattern and the focus on the city, shared also by other historical texts, but because their authors, who came from the urban “middle class” and didn’t have knowledge of ancient historiografical models, thoroughly searched for documentary evidence, albeit the unskilfull results. They aimed to be real historians of their own age. // L’intervento, che riguarda undici cronache cittadine dell’Italia meridionale scritte tra XV e XVI secolo (Angeluccio, Ferraiolo, Fuscolillo, Gallo, Notar Giacomo, Guarino, Passero, Ricci, Tummolillo e due testi anonimi), identifica le fonti documentarie utilizzate dagli autori (atti di autorità pubbliche del regno; atti dell’universitas o amministrazione municipale, del seggio a Napoli e di comunità religiose; atti di provenienza esterna), i luoghi e le modalità del loro reperimento (partecipazione diretta agli eventi, contiguità rispetto ai luoghi di produzione e ricezione della documentazione, acquisizione indiretta tramite le narrazioni precedenti ). Il luogo di reperimento delle fonti documentarie e il modello testuale più vicini sembrano essere alcuni registri dei collegi cittadini (i “libri di cancelleria” dell’universitas, del seggio, del capitolo della cattedrale), simili alle cronache per l’organizzazione del testo, la commistione di lingue diverse, la coesistenza di registrazioni e di inserzioni documentarie. Una situazione analoga si riscontra nei paesi catalani: i dietari delle città, paragonabili ai libri di cancelleria del Meridione d’Italia, furono fonte e modello della cronaca attribuita a Melcion Miralles (XV sec.). Le cronache prese in esame sono omogenee non per la struttura annalistica e l’attenzione alla città, comune ad altri testi, ma perché gli autori, appartenenti al ceto mediano ed estranei ai modelli della storiografia antica, ricercano tenacemente la prova documentaria, seppur con risultati maldestri. Essi vogliono essere storici della contemporaneità, nel senso che noi oggi diamo a questa espressione.
2014
Fonti documentarie e costruzione della notizia nelle cronache cittadine dell’Italia meridionale (secoli XV-XVI) / Senatore, Francesco. - In: BULLETTINO DELL'ISTITUTO STORICO ITALIANO PER IL MEDIO EVO. - ISSN 1127-6096. - 116:(2014), pp. 279-333.
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