In questo contributo propongo una lettura delle caratteristiche specifiche dei gruppi di camorra della città di Napoli e del loro radicamento sociale. Rispetto alle altre mafie italiane, più connotate sul piano organizzativo-rituale, la camorra mostra strutture meno rigide. Soprattutto nella variante urbana, i clan di camorra risultano profondamente inseriti nel tessuto sociale ed economico della città. In genere nascono all???interno di famiglie ben posizionate nella gestione dei mercati illegali e si riproducono lungo ampi fronti parentali. Inoltre tendono a sfumare verso la delinquenza comune e le diffuse aree di illegalità senza rigide soluzioni di continuità, con evidenti rapporti che non si limitano alla estorsione e alla cogestione, ma che spesso diventano canali di genesi e di alimentazione. Si presentano in sostanza come reti aperte, con un sistema di ruoli al loro interno variabile, che non segue le rigide gerarchie tipiche delle cosche siciliane e delle ???ndrine calabresi. Eppure i lavori più accorsati sul tema utilizzano come principali elementi analitici la dimensione del gruppo organizzato, dotato di confini netti e di strategie autonome, e che agisce contendendo il potere alle istituzioni statali o approfittando dell???assenza delle stesse. La dimensione organizzativa del gruppo è importante per spiegare diversi tratti del fenomeno camorrista e il suo persistere nel tempo, ma la sua dilatazione porta inevitabilmente a sovrastimare i fattori di autoriproduzione (e il potere delle organizzazioni camorristiche) a scapito dei fattori di genesi a partire dal tessuto sociale.

Paese che vai, clan che trovi / Brancaccio, Luciano. - In: LIMES. - ISSN 1124-9048. - 11(2014), pp. 131-141.

Paese che vai, clan che trovi

BRANCACCIO, LUCIANO
2014

Abstract

In questo contributo propongo una lettura delle caratteristiche specifiche dei gruppi di camorra della città di Napoli e del loro radicamento sociale. Rispetto alle altre mafie italiane, più connotate sul piano organizzativo-rituale, la camorra mostra strutture meno rigide. Soprattutto nella variante urbana, i clan di camorra risultano profondamente inseriti nel tessuto sociale ed economico della città. In genere nascono all???interno di famiglie ben posizionate nella gestione dei mercati illegali e si riproducono lungo ampi fronti parentali. Inoltre tendono a sfumare verso la delinquenza comune e le diffuse aree di illegalità senza rigide soluzioni di continuità, con evidenti rapporti che non si limitano alla estorsione e alla cogestione, ma che spesso diventano canali di genesi e di alimentazione. Si presentano in sostanza come reti aperte, con un sistema di ruoli al loro interno variabile, che non segue le rigide gerarchie tipiche delle cosche siciliane e delle ???ndrine calabresi. Eppure i lavori più accorsati sul tema utilizzano come principali elementi analitici la dimensione del gruppo organizzato, dotato di confini netti e di strategie autonome, e che agisce contendendo il potere alle istituzioni statali o approfittando dell???assenza delle stesse. La dimensione organizzativa del gruppo è importante per spiegare diversi tratti del fenomeno camorrista e il suo persistere nel tempo, ma la sua dilatazione porta inevitabilmente a sovrastimare i fattori di autoriproduzione (e il potere delle organizzazioni camorristiche) a scapito dei fattori di genesi a partire dal tessuto sociale.
2014
Paese che vai, clan che trovi / Brancaccio, Luciano. - In: LIMES. - ISSN 1124-9048. - 11(2014), pp. 131-141.
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