Il tema di questo saggio è l'inquadramento dell'opera Rom.Hof dell'architetto tedesco Uwe Schröder all'interno della sua poetica e della sua riflessione teorica su natura e qualità dello spazio architettonico. La Rom.Hof è una residenza per studenti della Università di Bonn, il luogo del progetto si trova distante dal centro della città e privo, lungo una strada periferica, di possibili riferimenti urbani. Così, come lo stesso Schröder ci racconta, la riflessione su una particolare modalità dell’abitare collettivo e il luogo del progetto determinano un’opera che trova le sue ragioni nella corrispondenza tra i luoghi, nella sequenza spaziale interna, in una scelta tipologica che riflette il carattere di questo ‘abitare insieme’ come composizione di solitudine e comunità. In una periferia priva di identità e riferimenti la Rom.Hof sceglie, in pianta, la forma pura del quadrato ma crea una corrispondenza a distanza, nell’uso del mattone di due differenti colori, con gli edifici storici della università, costruiti nel tardo XIX secolo, nei quali gli studenti trascorrono gran parte del loro tempo, provando così a restituire ai giovani ospiti di questa Hof un senso di non estraneità di questo luogo. Tipologicamente l’edificio dispone quattro piani di alloggi lungo i lati esterni, distribuiti da ballatoi lungo la corte che viene in realtà suddivisa da un corpo intermedio con i servizi comuni in due corti rettangolari, a due diverse quote dal momento che l’andamento del terreno è degradante verso il lato opposto alla strada dove l’edificio si apre alla natura, costituendo, con la sua stereometria, un nuovo riferimento ‘a distanza’ nel paesaggio.
Costruir para el abitar colectivo / Costruire per l'abitare collettivo. La ROM. HOF de Uwe Schröder en Bonn / La ROM.HOF di Uwe Schröder a Bonn / Visconti, Federica. - In: A&P CONTINUIDAD. - ISSN 2362-6097. - 2015:03(2015), pp. 38-55.
Costruir para el abitar colectivo / Costruire per l'abitare collettivo. La ROM. HOF de Uwe Schröder en Bonn / La ROM.HOF di Uwe Schröder a Bonn
VISCONTI, FEDERICA
2015
Abstract
Il tema di questo saggio è l'inquadramento dell'opera Rom.Hof dell'architetto tedesco Uwe Schröder all'interno della sua poetica e della sua riflessione teorica su natura e qualità dello spazio architettonico. La Rom.Hof è una residenza per studenti della Università di Bonn, il luogo del progetto si trova distante dal centro della città e privo, lungo una strada periferica, di possibili riferimenti urbani. Così, come lo stesso Schröder ci racconta, la riflessione su una particolare modalità dell’abitare collettivo e il luogo del progetto determinano un’opera che trova le sue ragioni nella corrispondenza tra i luoghi, nella sequenza spaziale interna, in una scelta tipologica che riflette il carattere di questo ‘abitare insieme’ come composizione di solitudine e comunità. In una periferia priva di identità e riferimenti la Rom.Hof sceglie, in pianta, la forma pura del quadrato ma crea una corrispondenza a distanza, nell’uso del mattone di due differenti colori, con gli edifici storici della università, costruiti nel tardo XIX secolo, nei quali gli studenti trascorrono gran parte del loro tempo, provando così a restituire ai giovani ospiti di questa Hof un senso di non estraneità di questo luogo. Tipologicamente l’edificio dispone quattro piani di alloggi lungo i lati esterni, distribuiti da ballatoi lungo la corte che viene in realtà suddivisa da un corpo intermedio con i servizi comuni in due corti rettangolari, a due diverse quote dal momento che l’andamento del terreno è degradante verso il lato opposto alla strada dove l’edificio si apre alla natura, costituendo, con la sua stereometria, un nuovo riferimento ‘a distanza’ nel paesaggio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.