Riflettere sulla prima annata del «Siculorum», datata 1948, vuol dire anzitutto per noi riconnetterci simbolicamente al principio, alle pagine da cui tutto ha avuto inizio, ma significa anche specchiarci in una temperie sociale, culturale e politica molto diversa. Si tratta, in altre parole, di un'occasione per comprendere noi stessi a partire da un passato recente ma lontanissimo, vista la velocità estrema dei cambiamenti succedutisi lungo questi settant'anni. Cominciamo insomma la nostra sezione di reprint non da un dibattito intorno ad un tema specifico, sollecitato dalla ristampa digitale di un grande libro, bensì da un tentativo di conversazione e di pensiero sul nostro ieri e sul nostro oggi, in vista di un domani incerto, difficilmente prevedibile ma (altrettanto) ineludibile. In questa riflessione, i primi due numeri del «Siculorum Gymnasium» ci fanno da falsariga e da apripista, in quanto pongono implicitamente alcune questioni decisive, anche in ordine al senso della cultura umanistica, al suo ruolo e ai suoi spazi nella società, ai suoi orizzonti di ricerca e ai suoi atteggiamenti etici, ai suoi saperi e alle sue forme. Abbiamo inviato i due numeri della prima annata in digitale a quattro studiosi, rappresentanti di diverse aree della ricerca umanistica. Abbiamo richiesto loro di rispondere ad alcune questioni poste dalla redazione.
Guardando al «Siculorum» del 1948 / Benigno, F.; Massimilla, Edoardo; Pinto, V.; Pioletti, A.. - In: SICULORUM GYMNASIUM. - ISSN 2499-667X. - LXVIII, I:(2015), pp. 67-89.
Guardando al «Siculorum» del 1948
MASSIMILLA, EDOARDO;
2015
Abstract
Riflettere sulla prima annata del «Siculorum», datata 1948, vuol dire anzitutto per noi riconnetterci simbolicamente al principio, alle pagine da cui tutto ha avuto inizio, ma significa anche specchiarci in una temperie sociale, culturale e politica molto diversa. Si tratta, in altre parole, di un'occasione per comprendere noi stessi a partire da un passato recente ma lontanissimo, vista la velocità estrema dei cambiamenti succedutisi lungo questi settant'anni. Cominciamo insomma la nostra sezione di reprint non da un dibattito intorno ad un tema specifico, sollecitato dalla ristampa digitale di un grande libro, bensì da un tentativo di conversazione e di pensiero sul nostro ieri e sul nostro oggi, in vista di un domani incerto, difficilmente prevedibile ma (altrettanto) ineludibile. In questa riflessione, i primi due numeri del «Siculorum Gymnasium» ci fanno da falsariga e da apripista, in quanto pongono implicitamente alcune questioni decisive, anche in ordine al senso della cultura umanistica, al suo ruolo e ai suoi spazi nella società, ai suoi orizzonti di ricerca e ai suoi atteggiamenti etici, ai suoi saperi e alle sue forme. Abbiamo inviato i due numeri della prima annata in digitale a quattro studiosi, rappresentanti di diverse aree della ricerca umanistica. Abbiamo richiesto loro di rispondere ad alcune questioni poste dalla redazione.File | Dimensione | Formato | |
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