L’ordine dei Pleuronectiformes comprende numerose specie ittiche, note come “Pesci piatti”. Si tratta di specie morfologicamente simili tra loro, ma con caratteristiche organolettiche e nutrizionali molto diverse e, quindi, differente valore commerciale. Quando queste specie sono poste sul mercato sottoforma di prodotti preparati o trasformati, è difficile risalire alla specie d’appartenenza mediante il semplice esame visivo. L’analisi del DNA mitocondriale è il metodo più diretto per l’identificazione di specie. Tuttavia, qualora le specie ittiche presentino un elevato grado di omologia del genoma, come nel caso dei Pleuronectiformes, il riconoscimento è particolarmente complesso, poiché i frammenti indagati si differenziano per poche mutazioni puntiformi. In questo caso la proteomica, ovvero lo studio del completo corredo proteico espresso da una cellula o da un tessuto di un individuo, si rivela complementare alla genomica. A tale scopo, è stato analizzato e confrontato il proteoma di sei specie di appartenenti all’ordine dei Pleuronectiformes. • Metodi Lo studio è stato condotto su sei specie di Pleuronectiformes, con diverso pregio commerciale e diversa origine geografica. Le specie oggetto di indagine sono state le seguenti: 1. Solea vulgaris (Sogliola) 2. Solea senegalensis (Sogliola atlantica) 3. Solea lascaris (Sogliola dal porro) 4. Solea kleinii (Sogliola turca) 5. Microchirus variegatus (Sogliola fasciata) 6. Synaptura cadenati (Sogliola oceanica) Le proteine sarcoplasmatiche sono state analizzate mediante elettroforesi monodimensionale (SDS-PAGE) ed elettroforesi bidimensionale (2-DE). Per l’SDS-PAGE sono state utilizzate 100 µg di proteine. La IEF degli estratti è stata effettuata su 300 µg di proteine, utilizzando strip di gel di 7 cm di lunghezza in un range di pH 3-10 non lineare. La seconda dimensione è stata eseguita su un gel al 12,5% di acrilammide, con amperaggio costante di 25 mA per gel. La colorazione delle mappe proteiche è stata effettuata attraverso l'utilizzo di Bio-Safe Coomassie (Biorad). • Risultati L’elettroforesi monodimensionale degli estratti proteici ha consentito di rilevare un elevato grado di polimorfismo tra le sei specie appartenenti all’ordine dei Pleuronectiformes. Le 2-DE hanno permesso di evidenziare spot diversi per qualità e quantità tra le specie in analisi. • Conclusioni L’acquisizione e l’analisi del pattern proteico degli esemplari appartenenti all’ordine dei Pleuronectiformes indagati si è confermato uno strumento valido per discriminare tra le specie. E’ stato possibile individuare spot specifici per ciascuna delle specie oggetto di indagine. Evoluzioni di questo studio sono in corso per identificare le proteine specie-specifiche mediante tecniche di spettrometria di massa e per risalire al gene che codifica tali proteine. In questo modo sarebbe possibile individuare tratti del genoma dei Pleuronectiformes che presentino un maggiore polimorfismo di specie rispetto ai tratti finora utilizzati in letteratura ai fini identificativi di specie. Tale approccio consentirebbe di disegnare primers specifici che permettano il riconoscimento anche in prodotti trasformati mediante l’utilizzo di tecniche molecolari di routine.
RICONOSCIMENTO DI ALCUNE SPECIE DI PLEURONECTIFORMES MEDIANTE ANALISI PROTEOMICA / Ceruso, Marina; Mascolo, Celestina; Marrone, Raffaele; Smaldone, Giorgio; Cortesi, MARIA LUISA. - (2015). (Intervento presentato al convegno Ricerca, Sinergie e prospettive nel controllo degli alimenti, XXV Congresso Nazionale AIVI tenutosi a Sorrento, Naples, Italy nel 28-30 Ottobre 2015).
RICONOSCIMENTO DI ALCUNE SPECIE DI PLEURONECTIFORMES MEDIANTE ANALISI PROTEOMICA
Ceruso, Marina;Mascolo, Celestina;MARRONE, RAFFAELE;SMALDONE, GIORGIO;CORTESI, MARIA LUISA
2015
Abstract
L’ordine dei Pleuronectiformes comprende numerose specie ittiche, note come “Pesci piatti”. Si tratta di specie morfologicamente simili tra loro, ma con caratteristiche organolettiche e nutrizionali molto diverse e, quindi, differente valore commerciale. Quando queste specie sono poste sul mercato sottoforma di prodotti preparati o trasformati, è difficile risalire alla specie d’appartenenza mediante il semplice esame visivo. L’analisi del DNA mitocondriale è il metodo più diretto per l’identificazione di specie. Tuttavia, qualora le specie ittiche presentino un elevato grado di omologia del genoma, come nel caso dei Pleuronectiformes, il riconoscimento è particolarmente complesso, poiché i frammenti indagati si differenziano per poche mutazioni puntiformi. In questo caso la proteomica, ovvero lo studio del completo corredo proteico espresso da una cellula o da un tessuto di un individuo, si rivela complementare alla genomica. A tale scopo, è stato analizzato e confrontato il proteoma di sei specie di appartenenti all’ordine dei Pleuronectiformes. • Metodi Lo studio è stato condotto su sei specie di Pleuronectiformes, con diverso pregio commerciale e diversa origine geografica. Le specie oggetto di indagine sono state le seguenti: 1. Solea vulgaris (Sogliola) 2. Solea senegalensis (Sogliola atlantica) 3. Solea lascaris (Sogliola dal porro) 4. Solea kleinii (Sogliola turca) 5. Microchirus variegatus (Sogliola fasciata) 6. Synaptura cadenati (Sogliola oceanica) Le proteine sarcoplasmatiche sono state analizzate mediante elettroforesi monodimensionale (SDS-PAGE) ed elettroforesi bidimensionale (2-DE). Per l’SDS-PAGE sono state utilizzate 100 µg di proteine. La IEF degli estratti è stata effettuata su 300 µg di proteine, utilizzando strip di gel di 7 cm di lunghezza in un range di pH 3-10 non lineare. La seconda dimensione è stata eseguita su un gel al 12,5% di acrilammide, con amperaggio costante di 25 mA per gel. La colorazione delle mappe proteiche è stata effettuata attraverso l'utilizzo di Bio-Safe Coomassie (Biorad). • Risultati L’elettroforesi monodimensionale degli estratti proteici ha consentito di rilevare un elevato grado di polimorfismo tra le sei specie appartenenti all’ordine dei Pleuronectiformes. Le 2-DE hanno permesso di evidenziare spot diversi per qualità e quantità tra le specie in analisi. • Conclusioni L’acquisizione e l’analisi del pattern proteico degli esemplari appartenenti all’ordine dei Pleuronectiformes indagati si è confermato uno strumento valido per discriminare tra le specie. E’ stato possibile individuare spot specifici per ciascuna delle specie oggetto di indagine. Evoluzioni di questo studio sono in corso per identificare le proteine specie-specifiche mediante tecniche di spettrometria di massa e per risalire al gene che codifica tali proteine. In questo modo sarebbe possibile individuare tratti del genoma dei Pleuronectiformes che presentino un maggiore polimorfismo di specie rispetto ai tratti finora utilizzati in letteratura ai fini identificativi di specie. Tale approccio consentirebbe di disegnare primers specifici che permettano il riconoscimento anche in prodotti trasformati mediante l’utilizzo di tecniche molecolari di routine.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.