Dopo il 1840 continuano, anche se diradate, le ristampe dei Promessi sposi. Nel 1869 sono pubblicate ben sei edizioni, incluse le ristampe; una di queste, impressa a Milano nello stabilimento dei fratelli Rechiedei, presenta molte nuove illustrazioni, realizzate da Luigi Borgomainerio ed a Tranquillo Cremona, la cui opera era destinata a larghissimo consenso soprattutto tra le file degli scapigliati lombardi. Le opere dei due artisti rispecchiano poetiche e stili diversi: se il primo tende a concentrarsi sulla caratterizzazione delle silhouettes, il secondo appare più pittorico e romantico: il paesaggio è più del personaggio. La sostituzione delle immagini provoca alcune interessanti modifiche nel «sistema delle illustrazioni». Ad esempio balza all’occhio la presenza di molte figure “all’inglese”, in deroga al principio compositivo della Quarantana, dove le silografie erano intercalate nel testo, spesso con funzione di sutura narrativa tra parti del racconto e con effetto di sequenza cinematografica.
I promessi sposi (di nuovo) alla prova nella "Sessantanovana" / DE CRISTOFARO, Francesco Paolo. - In: INTERSEZIONI. - ISSN 0393-2451. - XXXVII:1(2017), pp. 59-74.
I promessi sposi (di nuovo) alla prova nella "Sessantanovana"
DE CRISTOFARO, Francesco Paolo
2017
Abstract
Dopo il 1840 continuano, anche se diradate, le ristampe dei Promessi sposi. Nel 1869 sono pubblicate ben sei edizioni, incluse le ristampe; una di queste, impressa a Milano nello stabilimento dei fratelli Rechiedei, presenta molte nuove illustrazioni, realizzate da Luigi Borgomainerio ed a Tranquillo Cremona, la cui opera era destinata a larghissimo consenso soprattutto tra le file degli scapigliati lombardi. Le opere dei due artisti rispecchiano poetiche e stili diversi: se il primo tende a concentrarsi sulla caratterizzazione delle silhouettes, il secondo appare più pittorico e romantico: il paesaggio è più del personaggio. La sostituzione delle immagini provoca alcune interessanti modifiche nel «sistema delle illustrazioni». Ad esempio balza all’occhio la presenza di molte figure “all’inglese”, in deroga al principio compositivo della Quarantana, dove le silografie erano intercalate nel testo, spesso con funzione di sutura narrativa tra parti del racconto e con effetto di sequenza cinematografica.File | Dimensione | Formato | |
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