ell’Italia del XVII secolo, molte persone che si pretendevano depositarie di doni e rivelazioni celesti catturarono l’attenzione delle autorità ecclesiastiche e secolari. Si trattava spesso di abili illusionisti capaci di trarre profi tto dalle paure e dalle speranze del loro pubblico. Questo contributo si concentra sul caso della beghina napoletana Isabella Milone, che nella sua esemplarità riassume le tensioni di un’epoca, permettendoci di entrare nelle dinamiche della comunicazione politica del Regno di Napoli in un periodo cruciale della parabola settecentesca. La competizione fra amici e nemici dell’aspirante santa divenne una questione di pubblica rilevanza che oltrepassò i confi ni dello Stato borbonico, innescando una circolazione di notizie incalzante e diffi cilmente controllabile, capace di attraversare gruppi sociali di diverso rango e funzione, accompagnata di volta in volta da motti, aned- doti, ricostruzioni fantasiose e pettegolezzi. La storia di Isabella si rivelò ben presto instabile e metamorfi ca, sospesa fra pretese di verità e spregiudicate costruzioni narrative fondate su stilemi ben innestati nella tradizione agiografi ca controriformistica, ma anche su suggestioni derivanti dalla letteratura d’invenzione.
Le verità di Isabella. I falsi santi fra giustizia, propaganda e invenzioni letterarie (Napoli, 1755-1782) / Palmieri, Pasquale. - In: ATTI DELLA ACCADEMIA ROVERETANA DEGLI AGIATI. CLASSE DI SCIENZE UMANE, LETTERE ED ARTI. - ISSN 1122-6064. - Atti serie IX, volume V, A (2015):Atti serie IX, volume V, A (2015)(2015), pp. 103-130.
Le verità di Isabella. I falsi santi fra giustizia, propaganda e invenzioni letterarie (Napoli, 1755-1782)
PALMIERI, PASQUALE
2015
Abstract
ell’Italia del XVII secolo, molte persone che si pretendevano depositarie di doni e rivelazioni celesti catturarono l’attenzione delle autorità ecclesiastiche e secolari. Si trattava spesso di abili illusionisti capaci di trarre profi tto dalle paure e dalle speranze del loro pubblico. Questo contributo si concentra sul caso della beghina napoletana Isabella Milone, che nella sua esemplarità riassume le tensioni di un’epoca, permettendoci di entrare nelle dinamiche della comunicazione politica del Regno di Napoli in un periodo cruciale della parabola settecentesca. La competizione fra amici e nemici dell’aspirante santa divenne una questione di pubblica rilevanza che oltrepassò i confi ni dello Stato borbonico, innescando una circolazione di notizie incalzante e diffi cilmente controllabile, capace di attraversare gruppi sociali di diverso rango e funzione, accompagnata di volta in volta da motti, aned- doti, ricostruzioni fantasiose e pettegolezzi. La storia di Isabella si rivelò ben presto instabile e metamorfi ca, sospesa fra pretese di verità e spregiudicate costruzioni narrative fondate su stilemi ben innestati nella tradizione agiografi ca controriformistica, ma anche su suggestioni derivanti dalla letteratura d’invenzione.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Le Verità di Isabella.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
Dominio pubblico
Dimensione
130.96 kB
Formato
Adobe PDF
|
130.96 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.