Il testo è pubblicato nel numero monografico della rivista AREA dal titolo "Out of ordinary living" dedicato all'abitare nel XXI secolo e alle modificazioni che subiscono le comunità e, di conseguenza, le case e il loro progetto. In particolare, i progetti e le riflessioni pubblicati puntano su tre ambiti fondamentali, quello sociale, quello ambientale e quello economico. L’attenzione è dedicata all'housing pubblico e alle ricadute sociali di un nuovo modo di intendere e di progettare spazi diversi per soggetti che diversamente fanno comunità. Nell’ambito della ricerca sull’architettura del carcere che l’autrice porta avanti da molti anni, sono emerse questioni di estrema importanza e interesse sull’abitare ristretto, un abitare che segue diverse e, perlopiù inedite, forme spaziali. La realtà abitativa del carcere viene indagata come forma estrema di abitare sociale, luogo nel quale le persone ristrette e private della libertà personale, vivono in carico allo Stato e, a differenza di altri luoghi, abitano questi spazi, anche per tempi lunghi. Lo spazio interno del carcere è dunque il luogo dell'abitare, il luogo della privacy e della condivisione, del lavoro e dello studio, dello sport e della distrazione, è uno spazio da progettare che deve assolvere innumerevoli ruoli per lunghi periodi nella vita di un reo, in alcuni casi, quelli del fine pena mai. Lo spazio di per sé presuppone un'esperienza relazionale; lo spazio è in sé corporeo uno stato della materia in cui siamo immersi, la sua “formalizzazione” si ha attraverso la sua stessa limitazione. Lo spazio dell'abitare ristretto deve affrontare nuovi canoni progettuali e il carcere deve essere progettato, quale luogo di un inedito quanto difficile abitare.

Living inside / Santangelo, MARIA ROSARIA. - In: AREA. - ISSN 0394-0055. - out of the ordinary living:153(2017), pp. 146-151.

Living inside

SANTANGELO, MARIA ROSARIA
2017

Abstract

Il testo è pubblicato nel numero monografico della rivista AREA dal titolo "Out of ordinary living" dedicato all'abitare nel XXI secolo e alle modificazioni che subiscono le comunità e, di conseguenza, le case e il loro progetto. In particolare, i progetti e le riflessioni pubblicati puntano su tre ambiti fondamentali, quello sociale, quello ambientale e quello economico. L’attenzione è dedicata all'housing pubblico e alle ricadute sociali di un nuovo modo di intendere e di progettare spazi diversi per soggetti che diversamente fanno comunità. Nell’ambito della ricerca sull’architettura del carcere che l’autrice porta avanti da molti anni, sono emerse questioni di estrema importanza e interesse sull’abitare ristretto, un abitare che segue diverse e, perlopiù inedite, forme spaziali. La realtà abitativa del carcere viene indagata come forma estrema di abitare sociale, luogo nel quale le persone ristrette e private della libertà personale, vivono in carico allo Stato e, a differenza di altri luoghi, abitano questi spazi, anche per tempi lunghi. Lo spazio interno del carcere è dunque il luogo dell'abitare, il luogo della privacy e della condivisione, del lavoro e dello studio, dello sport e della distrazione, è uno spazio da progettare che deve assolvere innumerevoli ruoli per lunghi periodi nella vita di un reo, in alcuni casi, quelli del fine pena mai. Lo spazio di per sé presuppone un'esperienza relazionale; lo spazio è in sé corporeo uno stato della materia in cui siamo immersi, la sua “formalizzazione” si ha attraverso la sua stessa limitazione. Lo spazio dell'abitare ristretto deve affrontare nuovi canoni progettuali e il carcere deve essere progettato, quale luogo di un inedito quanto difficile abitare.
2017
Living inside / Santangelo, MARIA ROSARIA. - In: AREA. - ISSN 0394-0055. - out of the ordinary living:153(2017), pp. 146-151.
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