In questo articolo riporto la “storia di vita” di una migrante bulgara assistente domestica, ponendo particolare attenzione alla sua relazione con un’anziana donna italiana, e alle pratiche di cura rivolte a quest’ultima in Italia e alla figlia e ai genitori che ancora vivono in Bulgaria. Ho scelto di farlo in un’ottica antropologica basata sull’esperienza intesa come terreno di mediazione tra dimensioni personali e processi storico-sociali, e quindi centrata sul corpo concepito come un prodotto storico, sull’influenza delle forze politiche e sociali nel plasmare le vite umane e infine, interessata allo specifico legame tra corpi e lavoro. Ritengo che da quest’analisi basata sul linguaggio e sulla narrazione possano emergere utili aspetti culturali su questioni di “genere” e pratiche di cura, riguardanti entrambe le donne legate dal rapporto di assistenza e le attività/strategie messe in atto dalla lavoratrice bulgara per adempiere ai suoi obblighi familiari.
“La mia signora mi dice che io sono brava donna…”. Storia di una migrante bulgara, tra relazioni di assistenza e pratiche di cura / Zito, Eugenio. - In: NARRARE I GRUPPI. - ISSN 2281-8960. - 12:1(2017), pp. 59-80.
“La mia signora mi dice che io sono brava donna…”. Storia di una migrante bulgara, tra relazioni di assistenza e pratiche di cura
Eugenio Zito
2017
Abstract
In questo articolo riporto la “storia di vita” di una migrante bulgara assistente domestica, ponendo particolare attenzione alla sua relazione con un’anziana donna italiana, e alle pratiche di cura rivolte a quest’ultima in Italia e alla figlia e ai genitori che ancora vivono in Bulgaria. Ho scelto di farlo in un’ottica antropologica basata sull’esperienza intesa come terreno di mediazione tra dimensioni personali e processi storico-sociali, e quindi centrata sul corpo concepito come un prodotto storico, sull’influenza delle forze politiche e sociali nel plasmare le vite umane e infine, interessata allo specifico legame tra corpi e lavoro. Ritengo che da quest’analisi basata sul linguaggio e sulla narrazione possano emergere utili aspetti culturali su questioni di “genere” e pratiche di cura, riguardanti entrambe le donne legate dal rapporto di assistenza e le attività/strategie messe in atto dalla lavoratrice bulgara per adempiere ai suoi obblighi familiari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.