Prima delle “mani sulla città”. La sfida di Francesco Rosi e i prodromi di una disfatta

Il cinema di Francesco Rosi è ricordato soprattutto per i temi politici e per l’impegno civile profuso, ma altrettanto importante è invece l’aspetto formale. Come per il suo maestro Visconti, la precisione visiva è funzionale al racconto e l’immagine della città, anche attraverso le location scelte, assume un ruolo decisivo. La sfida (1958) dimostra questa attenzione, restituendoci il quadro di una realtà urbana – nello specifico quella di Napoli – in una fase estremamente critica, caratterizzata da profondi e talvolta drammatici cambiamenti. Vicino al mondo dell’architettura, Rosi sviluppa una metodologia in cui il “progetto” delle inquadrature, anche attraverso il disegno, è attento e studiato con precisione. I luoghi ripresi divengono così anch’essi protagonisti delle vicende e riflettono i diversi passaggi emotivi della storia. Francesco Rosi’s movies are known above all for the political engagement and for the generous, civil commitment, even though also the formal aspect is relevant in his artistic production. As for his master Visconti, formal elegance is always functional to the story and the image of the city, even through the locations, plays a decisive role. The Challenge (La sfida, 1958), demonstrates this attention, giving us back the picture of an urban reality – specifically that of Naples – during an extremely critical phase, which was characterized by profound and sometimes dramatic changes. Close to the world of architecture, Rosi develops a methodology in which the “project” of the shots, even through his drawings, is accurate and studied with precision. In this way, the shooted places become protagonists of the events and reflect the different emotional passages of the story.