Nell’articolo l’autore discute della sua esperienza di insegnamento in discipline demo-etno-antropologiche presso il Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche Pediatriche della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. L’obiettivo è di mostrare quanto il contributo dell’antropologia medica possa essere utile per un reale processo trasformativo dei futuri infermieri pediatrici in termini di umanizzazione. Con una metodologia etnografica applicata alla pratica di tirocinio in reparto in un semestre dell’anno accademico e il ricorso a teorie e concetti dell’antropologia medica, è possibile, analizzando criticamente alcuni aspetti del modello biomedico, potenziare le loro capacità umane, relazionali e di cura, pur con alcuni limiti. Gli studenti sono invitati a osservare come etnografi alcune interazioni cliniche e a trascriverle in protocolli narrativi, discussi poi in aula. Sono così stimolati a riflettere sulla propria dimensione corporea implicita nelle relazioni con i pazienti per tentare la ricomposizione del dualismo mente/corpo del modello biomedico e recuperare le dimensioni storiche, sociali, politiche e culturali della malattia. La metodologia proposta, con il coinvolgimento personale che comporta, promuove un “saper essere” che va a integrare i loro “sapere” e “saper fare” biomedici.
Osservare per apprendere: l’antropologia medica nella (tras)formazione degli infermieri pediatrici / Zito, Eugenio. - In: L' UOMO SOCIETÀ TRADIZIONE SVILUPPO. - ISSN 2465-1761. - IX:1(2019), pp. 119-142.
Osservare per apprendere: l’antropologia medica nella (tras)formazione degli infermieri pediatrici
Eugenio Zito
2019
Abstract
Nell’articolo l’autore discute della sua esperienza di insegnamento in discipline demo-etno-antropologiche presso il Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche Pediatriche della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. L’obiettivo è di mostrare quanto il contributo dell’antropologia medica possa essere utile per un reale processo trasformativo dei futuri infermieri pediatrici in termini di umanizzazione. Con una metodologia etnografica applicata alla pratica di tirocinio in reparto in un semestre dell’anno accademico e il ricorso a teorie e concetti dell’antropologia medica, è possibile, analizzando criticamente alcuni aspetti del modello biomedico, potenziare le loro capacità umane, relazionali e di cura, pur con alcuni limiti. Gli studenti sono invitati a osservare come etnografi alcune interazioni cliniche e a trascriverle in protocolli narrativi, discussi poi in aula. Sono così stimolati a riflettere sulla propria dimensione corporea implicita nelle relazioni con i pazienti per tentare la ricomposizione del dualismo mente/corpo del modello biomedico e recuperare le dimensioni storiche, sociali, politiche e culturali della malattia. La metodologia proposta, con il coinvolgimento personale che comporta, promuove un “saper essere” che va a integrare i loro “sapere” e “saper fare” biomedici.File | Dimensione | Formato | |
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