Il saggio prende le mosse da alcune sentenze della Corte di Cassazione del 2017-2019 (insieme alla nuova Direttiva UE del 2018) che hanno rappresentato lo spunto per riaprire il tema del distacco transnazionale. Partendo dalla nozione di distacco transnazionale, molto più ampia di quella di distacco interno, si esamina l’istituto, già da qualche anno tornato all’attenzione della dottrina, la cui disciplina è stata ulteriormente aggiornata dalla Direttiva UE n. 957/2018, la cui entrata in vigore posticipata al 30 luglio 2020), che ha apportato alcune significative modifiche alla Direttiva 96/71/CE, già profondamente modificata dalla Direttiva “Enforcement”. Quest’ultima fornendo un quadro regolativo di maggiore certezza, ha tentato di superare le difficoltà oggettive riscontrate nei diversi Stati membri in ordine alla prevenzione e al contrasto delle pratiche di abuso del diritto, in particolare, di dumping sociale (rectius, salariale), nonchè di utilizzo abusivo dei lavoratori distaccati. Il saggio esamina disomogeneità della materia e incertezze operative che hanno rappresentato le principali spinte propulsive (ancora oggi valide) della Direttiva del 2014, volta proprio a rafforzare i punti di debolezza emersi nella fase di prima applicazione della disciplina del distacco transnazionale.
Recenti evoluzioni normative e giurisprudenziali in materia di distacco transnazionale. «Segnali dal futuro» per la lotta al dumping salariale / Avondola, Arianna. - In: RIVISTA DEL DIRITTO DELLA SICUREZZA SOCIALE. - ISSN 1720-562X. - 1:(2020), pp. 147-167.
Recenti evoluzioni normative e giurisprudenziali in materia di distacco transnazionale. «Segnali dal futuro» per la lotta al dumping salariale
Arianna Avondola
2020
Abstract
Il saggio prende le mosse da alcune sentenze della Corte di Cassazione del 2017-2019 (insieme alla nuova Direttiva UE del 2018) che hanno rappresentato lo spunto per riaprire il tema del distacco transnazionale. Partendo dalla nozione di distacco transnazionale, molto più ampia di quella di distacco interno, si esamina l’istituto, già da qualche anno tornato all’attenzione della dottrina, la cui disciplina è stata ulteriormente aggiornata dalla Direttiva UE n. 957/2018, la cui entrata in vigore posticipata al 30 luglio 2020), che ha apportato alcune significative modifiche alla Direttiva 96/71/CE, già profondamente modificata dalla Direttiva “Enforcement”. Quest’ultima fornendo un quadro regolativo di maggiore certezza, ha tentato di superare le difficoltà oggettive riscontrate nei diversi Stati membri in ordine alla prevenzione e al contrasto delle pratiche di abuso del diritto, in particolare, di dumping sociale (rectius, salariale), nonchè di utilizzo abusivo dei lavoratori distaccati. Il saggio esamina disomogeneità della materia e incertezze operative che hanno rappresentato le principali spinte propulsive (ancora oggi valide) della Direttiva del 2014, volta proprio a rafforzare i punti di debolezza emersi nella fase di prima applicazione della disciplina del distacco transnazionale.File | Dimensione | Formato | |
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