Le periferie, i vuoti spaziali, sociali e produttivi che caratterizzano questi spicchi territoriali a partire dalla deindustrializzazione sono sovente oggetto di progettazione pianificatoria, di analisi scientifica, di dibattito pubblico. Nell’ot- tica più recente della rigenerazione urbana queste aree si connotano come spazi di riqualificazione, di sperimentazione eco-tecnologica e di infrastrutturazione sociale che fondano i nuovi interventi su caratteri di sostenibilità e ricucitura urbana. Questo contributo intende proporre i risultati di una ricerca avviata nel 2019 e ancora in corso sul caso del Polo universitario e tecnologico “Napoli Est” della Federico II di Napoli, sorto nel 2016 dalle ceneri di una delle più grandi aree industriali dismesse nella periferia Est di Napoli. Sul piano della pianificazione territoriale pura si tratta di una infrastruttura sociale, un tentativo di «costruzione per le persone» (Klinenberg 2018) con l’intento di rilanciare l’economia, valorizzare l’identità locale e socializzare cultura e innovazione tecnologica. La ricerca, sviluppata attraverso una équipe multidisciplinare com- posta da sociologi, ingegneri, architetti, storici ed economisti, mira a indagare la sostenibilità delle costruzioni, i processi di gestione della pianificazione e quelli di socializzazione che agiscono sulla qualità della vita degli abitanti del quartiere. In particolare, la componente sociologica mira ad analizzare la soste- nibilità sociale e culturale dell’intervento tramite un approccio mixed methods, chiedendosi se e quanto l’opera tecno-strutturale abbia efficacia “sostenibile” sulla comunità.
Rigenerare la città post-industriale attraverso i distretti eco-tecnologici Il caso del “Polo Napoli Est - Università degli Studi Federico II” nel quartiere di San Giovanni a Teduccio / Corbisiero, Fabio; Esposito, Fabio. - In: CULTURE DELLA SOSTENIBILITÀ. - ISSN 1973-2511. - (2020), pp. 1-18.
Rigenerare la città post-industriale attraverso i distretti eco-tecnologici Il caso del “Polo Napoli Est - Università degli Studi Federico II” nel quartiere di San Giovanni a Teduccio
Fabio Corbisiero;Fabio Esposito
2020
Abstract
Le periferie, i vuoti spaziali, sociali e produttivi che caratterizzano questi spicchi territoriali a partire dalla deindustrializzazione sono sovente oggetto di progettazione pianificatoria, di analisi scientifica, di dibattito pubblico. Nell’ot- tica più recente della rigenerazione urbana queste aree si connotano come spazi di riqualificazione, di sperimentazione eco-tecnologica e di infrastrutturazione sociale che fondano i nuovi interventi su caratteri di sostenibilità e ricucitura urbana. Questo contributo intende proporre i risultati di una ricerca avviata nel 2019 e ancora in corso sul caso del Polo universitario e tecnologico “Napoli Est” della Federico II di Napoli, sorto nel 2016 dalle ceneri di una delle più grandi aree industriali dismesse nella periferia Est di Napoli. Sul piano della pianificazione territoriale pura si tratta di una infrastruttura sociale, un tentativo di «costruzione per le persone» (Klinenberg 2018) con l’intento di rilanciare l’economia, valorizzare l’identità locale e socializzare cultura e innovazione tecnologica. La ricerca, sviluppata attraverso una équipe multidisciplinare com- posta da sociologi, ingegneri, architetti, storici ed economisti, mira a indagare la sostenibilità delle costruzioni, i processi di gestione della pianificazione e quelli di socializzazione che agiscono sulla qualità della vita degli abitanti del quartiere. In particolare, la componente sociologica mira ad analizzare la soste- nibilità sociale e culturale dell’intervento tramite un approccio mixed methods, chiedendosi se e quanto l’opera tecno-strutturale abbia efficacia “sostenibile” sulla comunità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.