L'articolo analizza un episodio della fiction Gomorra (I serie), ovvero il penultimo (1x11): "Cento Modi per uccidere", ritenuto interessante per diversi ordini di fattori, uno su tutti, la lettura del personaggio femminile protagonista "Don Imma Savastano" che dall'episodio viene offerta. L’episodio Cento modi per uccidere segna uno spartiacque narrativo, sia all’interno della stessa fiction Gomorra, sia nella modalità di racconto tipica della serialità: da un lato conferma il coraggio e l’originalità nella struttura del serial, una scansione narrativa che non esita a eliminare dallo scacchiere personaggi importanti, uno su tutti Donna Imma Savastano, la moglie del boss, amata dal pubblico e acclamata dalla critica; scelta, questa, che impone l’iniezione di nuove storie al femminile di simile caratura. Infatti nella seconda serie faranno il loro ingresso Patrizia (Cristiana Dell’Anna di Un posto al sole), e Annalisa, detta “Scianel” interpretata dall’attrice Cristina Donadio; dall’altro segna la “fine” dell’era Savastano e l’inizio della “stagione scissionista” estetizzata all’ennesima potenza proprio nel corso dell’undicesimo episodio. Il contributo analizza altresì, seppur brevemente, il ruolo del protagonismo femminile nelle organizzazioni criminali, sia da un punto di vista di rielaborazione immaginifica (offerto dal cinema) e sia in senso antropologico. Il protagonismo femminile nella serie, declinato dal punto di vista qualitativo e non quantitativo (poche donne, ma di forte levatura) conferisce al serial ulteriore charme. Una su tutte Donna Imma, ‘a leonessa, personaggio in cui si miscelano sapientemente quell’honor e shame dell’antropologia mediterranea, e che vanta, tra le sue antecedenti letterarie, donna Concetta de Il paese della cuccagna di Matilde Serao e Amalia Iovine la contrabbandiera di Napoli Milionaria. Riguardo al cinema non possiamo dimenticarci della mirabile rappresentazione di Rosetta Cutolo, ne Il camorrista di GabrieleTornatore. O ancora Pupetta Maresca, forse la prima capoclan del secondo dopoguerra, raccontata ne La Sfida di Francesco Rosi. L’antecedente di tutte le donne di camorra, che, addirittura, nel 1955 ammazzò Totonno e’ Pumigliano, sospettato di essere l’assassino del marito (all’epoca la Maresca era incinta), oltre alle meno note donne dei Giuliano, Licciardi e Maresca. Nelle conclusioni si rileva come la rappresentazione di Donna Imma ha travalicato in Gomorra - la serie "i confini finora disegnati della fiction italiana mainstream” (cfr. Buonanno, 2014) forzando all’estremo la sopportazione femminile, esasperando l’attesa sino agli spasmi della violenta e inaspettata morte della madre e moglie, stressando al massimo il racconto seriale stesso, con il rischio che la morte di Donna Imma può rappresentare per la tenuta del plot.

Gomorra: Cento Modi per uccidere / Calia, Raffaella Monia. - In: QUADERNI D'ALTRI TEMPI. - ISSN 1970-3341. - 56:(2015).

Gomorra: Cento Modi per uccidere

CALIA, Raffaella Monia
2015

Abstract

L'articolo analizza un episodio della fiction Gomorra (I serie), ovvero il penultimo (1x11): "Cento Modi per uccidere", ritenuto interessante per diversi ordini di fattori, uno su tutti, la lettura del personaggio femminile protagonista "Don Imma Savastano" che dall'episodio viene offerta. L’episodio Cento modi per uccidere segna uno spartiacque narrativo, sia all’interno della stessa fiction Gomorra, sia nella modalità di racconto tipica della serialità: da un lato conferma il coraggio e l’originalità nella struttura del serial, una scansione narrativa che non esita a eliminare dallo scacchiere personaggi importanti, uno su tutti Donna Imma Savastano, la moglie del boss, amata dal pubblico e acclamata dalla critica; scelta, questa, che impone l’iniezione di nuove storie al femminile di simile caratura. Infatti nella seconda serie faranno il loro ingresso Patrizia (Cristiana Dell’Anna di Un posto al sole), e Annalisa, detta “Scianel” interpretata dall’attrice Cristina Donadio; dall’altro segna la “fine” dell’era Savastano e l’inizio della “stagione scissionista” estetizzata all’ennesima potenza proprio nel corso dell’undicesimo episodio. Il contributo analizza altresì, seppur brevemente, il ruolo del protagonismo femminile nelle organizzazioni criminali, sia da un punto di vista di rielaborazione immaginifica (offerto dal cinema) e sia in senso antropologico. Il protagonismo femminile nella serie, declinato dal punto di vista qualitativo e non quantitativo (poche donne, ma di forte levatura) conferisce al serial ulteriore charme. Una su tutte Donna Imma, ‘a leonessa, personaggio in cui si miscelano sapientemente quell’honor e shame dell’antropologia mediterranea, e che vanta, tra le sue antecedenti letterarie, donna Concetta de Il paese della cuccagna di Matilde Serao e Amalia Iovine la contrabbandiera di Napoli Milionaria. Riguardo al cinema non possiamo dimenticarci della mirabile rappresentazione di Rosetta Cutolo, ne Il camorrista di GabrieleTornatore. O ancora Pupetta Maresca, forse la prima capoclan del secondo dopoguerra, raccontata ne La Sfida di Francesco Rosi. L’antecedente di tutte le donne di camorra, che, addirittura, nel 1955 ammazzò Totonno e’ Pumigliano, sospettato di essere l’assassino del marito (all’epoca la Maresca era incinta), oltre alle meno note donne dei Giuliano, Licciardi e Maresca. Nelle conclusioni si rileva come la rappresentazione di Donna Imma ha travalicato in Gomorra - la serie "i confini finora disegnati della fiction italiana mainstream” (cfr. Buonanno, 2014) forzando all’estremo la sopportazione femminile, esasperando l’attesa sino agli spasmi della violenta e inaspettata morte della madre e moglie, stressando al massimo il racconto seriale stesso, con il rischio che la morte di Donna Imma può rappresentare per la tenuta del plot.
2015
Gomorra: Cento Modi per uccidere / Calia, Raffaella Monia. - In: QUADERNI D'ALTRI TEMPI. - ISSN 1970-3341. - 56:(2015).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/820832
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