I Glossatori si occuparono del potere normativo del senato romano poiché era legata alle questioni più grandi della traslazione del potere legislativo dal popolo all'imperatore e dell'autonomia degli organi collettivi. Dalle fonti antiche ricavarono il senato di Roma come titolare di potere legislativo, e quindi i senatoconsulti come atti legislativi, anche se subordinati alla legislazione imperiale. La discussione principale riguardava l'attualità di questo potere. All'interno della discussione, la prospettiva di Azo si discostava dall'idea di un Senato che legiferasse su mandato dell'imperatore. Dal suo punto di vista, il potere legislativo era incorporato nel Senato come organo collettivo originariamente legittimato dal popolo. Legittimazione, che non essendo mai stata revocata, rimaneva. Con il graduale declino dell'idea di un imperatore romano che legifera come delegato del popolo, anche questa teoria, che evidenziava la normatività propria dei senatus consulta, si affievolì. L'analogia tra assemblee senatorie e popolari fu ancora proposta, ma poiché nessuna delle due operava più, i decreti senatoriali era sempre più considerata come una fonte speciale di norme giuridiche subordinate al diritto imperiale.
Senatus principi par est. I Glossatori e la forza normativa degli atti del senato romano / Marino, Salvatore. - In: IURA. - ISSN 0021-3241. - 69:(2021), pp. 445-483.
Senatus principi par est. I Glossatori e la forza normativa degli atti del senato romano
Marino Salvatore
2021
Abstract
I Glossatori si occuparono del potere normativo del senato romano poiché era legata alle questioni più grandi della traslazione del potere legislativo dal popolo all'imperatore e dell'autonomia degli organi collettivi. Dalle fonti antiche ricavarono il senato di Roma come titolare di potere legislativo, e quindi i senatoconsulti come atti legislativi, anche se subordinati alla legislazione imperiale. La discussione principale riguardava l'attualità di questo potere. All'interno della discussione, la prospettiva di Azo si discostava dall'idea di un Senato che legiferasse su mandato dell'imperatore. Dal suo punto di vista, il potere legislativo era incorporato nel Senato come organo collettivo originariamente legittimato dal popolo. Legittimazione, che non essendo mai stata revocata, rimaneva. Con il graduale declino dell'idea di un imperatore romano che legifera come delegato del popolo, anche questa teoria, che evidenziava la normatività propria dei senatus consulta, si affievolì. L'analogia tra assemblee senatorie e popolari fu ancora proposta, ma poiché nessuna delle due operava più, i decreti senatoriali era sempre più considerata come una fonte speciale di norme giuridiche subordinate al diritto imperiale.File | Dimensione | Formato | |
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